Elezioni coi segnali di fumo

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Solite promesse andate in fumo

 

segnali-di-fumoTutto fumo e niente arrosto come si suol dire per chi è tutta apparenza e niente sostanza. Sta di fatto che il “fumo” abbia anche un valore importante perché simbolo di rituali istituzionali religiosi e politici. Sono dell’ultima ora le 4 fumate nere del Vaticano in attesa della nomina papalina; le 5 fumate avvenute in Parlamento (tre alla Camera e due al Senato) per decidere la Presidenza dell’una e dell’altro. I cardinali si sono avvicendati in più votazioni (esattamente 5) prima che ci fosse la maggioranza dei 77 votanti a scegliere Sua Santità, annunciato con una bella fumata bianca. Nell’attesa, i fedeli, in piazza San Pietro a Roma, erano ri-masti sotto la pioggia riparati dagli ombrelli e dalle bandiere delle varie nazionalità. Idem, mentre si decidevano i presidenti di Camera e Senato, il Cavaliere s‘è riparato sotto la coperta dei tempi dilazionati della politica (tante le fumate nere prima dei risultati), per rimandare ancora una volta la sua comparizione in tribunale, per la vista offuscata dall’uveite (rara infiammazione agli occhi) a causa di tutti questi “fumi”. Protagonista dello scenario, ancora il fumantino Grillo che, dopo i risultati delle elezioni di Camera e Senato, manda un V-Day anche ad alcuni dei suoi, definendoli traditori per aver avallato la nomina a Presidente del Senato dell’ex procuratore antimafia Piero Grasso. Quest’ultimo è nuovo attore sulla scena politica insieme con la neo-nominata alla Presidenza della Camera Laura Boldrini. Tutti gli altri non sono neanche più delle comparse, ma completamente risucchiati da una nuvola gigantesca di fumo: Casini dell’Udc, Di Pietro dell’Idv, Fini del Fli, Ingroia di Rivoluzione Civile e tanti altri. Scompare nelle fumosità anche il coloratissimo Oscar Giannino che, col suo partito dal nome malaugurante “Fare per fermare il declino”, ha sancito proprio il suo di declino rimanendo al di sotto dell’1%. Aleggia, invece, nell’aria, la presenza di un attore fuori dal coro, forse destinato a diventare il protagonista della pagina politica del momento: è Matteo Renzi. Il sindaco di Firenze, per ora, s’è trincerato dietro una cortina di fumo nel pieno rispetto della nota tecnica militare. Quanto fumo nell’era dell’informatica! In mezzo a tanta modernità abbiamo ereditato la più antica forma di comunicazione dagli Indiani d’America, cioè i segnali di fumo. Essi, tutt’altro che rituali primitivi, sono diventati una consuetudine ben radicata in aggiunta a usi e costumi escogitati e perpetuati per gettare fumo negli occhi! Acc… attento Silvio… al fumo!

Raffaella d’Adderio

 

 

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