Macerata, una città per vecchi?

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I giovani provano a scuotere l’ambiente

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Macerata, una tra le città più longeve del Belpaese. Secondo gli ultimi dati Istat disponibili, infatti, un quarto dei maceratesi rientrerebbe nella fascia degli over 65, una percentuale di anzianità che ruota attorno al 25%. Un capoluogo che invecchia, non solo da un punto di vista “fisico”, ma anche “mentale”. Ed è probabilmente da questo invecchiamento dello spirito cittadino, che nasce il pensiero di molti giovani, soliti definire Macerata come “una città per vecchi”. È ormai questo lo stereotipo presente nell’immaginario giovanile nei confronti della stessa. Ma un’idea del genere, anche se per certi versi riduttiva, deve per forza avere un fondamento di verità. Ciò che è possibile riscontrare, infatti, è la mancanza, quasi totale, di un dialogo tra città e nuove generazioni, con una conseguente assenza di iniziative e attività. Una cultura che, invece di aspirare a un coinvolgimento, relega il pubblico dei giovani quasi al margine della vita sociale cittadina. Forse la primavera, forse la grande voglia di cambiamento, ma Macerata è sembrata risvegliarsi. Ed è così che nel mese di maggio gli studenti tentano di prendere in mano il destino e le redini del capoluogo. Sbocciano iniziative di ogni tipo, dalla musica alla letteratura, dal cinema al teatro. Un mese interamente dedicato a giovani e cultura, nel quale, ormai alla la sua terza edizione, viene presentato l’Unifestival. Novità assoluta di questa terza puntata, il flashmob “Unimc loves Sferisterio”, un appuntamento per sensibilizzare e avvicinare gli studenti, protagonisti dell’evento, al mondo della lirica, per sfatare il mito di una cultura teatrale elitaria. Un festival per i giovani e creato dai giovani, ai quali vanno attribuiti tutti i meriti, non solo per l’ideazione e la realizzazione dell’evento, assolutamente autogestito, ma soprattutto per essere riusciti a coinvolgere associazioni e istituzioni come Regione, Provincia e Comune. Una sinergia vincente, grazie alla quale, oltre al mondo accademico, è stato possibile coinvolgere l’intera città. Impegno e tanta passione, per costruire insieme qualcosa che, oltre alla dimensione del divertimento, permettesse la creazione di momenti di riflessione, riguardanti anche temi di grande attualità: dall’omosessualità alla religione, dal diritto allo studio alla scottante tematica del lavoro in Italia. Altra recente iniziativa, accolta con grande entusiasmo dagli studenti maceratesi, il progetto Macerata Digitale. Una carta studenti assolutamente gratuita, che permetterà l’accesso a tutti i servizi e alle iniziative proposte dal Comune. Non solo sconti e agevolazioni a livello economico per quanto riguarda negozi e vari esercizi commerciali, ma ancora una volta importanti riduzioni per cinema, teatri e altre attività culturali, nonché sportive. Un maggio che è riuscito a far dimenticare un po’ a tutti il grande problema di Macerata: “Essersi dimenticati delle nuove generazioni”, come ricorda il rettore dell’Università Luigi Lacchè. Ciò che ci auguriamo, e in qualche modo ci aspettiamo, è che una collaborazione così importante e ben riuscita, non finisca al termine degli appuntamenti programmati, dando modo ai giovani studenti di conoscere e di farsi conoscere.

Alice Medei

 

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