Il “Giardino dei ciliegi” a Palazzo Cento

Print Friendly, PDF & Email

Direzione artistica di Saverio Marconi

 

locandinaUna grande opera come il Giardino dei ciliegi rappresenta in sé un’impresa ogniqualvolta va in scena. Tanto più in questo caso per via del contesto. Un adattamento in tre atti ripensati per le sale di Palazzo Cento, a Pollenza. L’associazione culturale e compagnia teatrale “Massimo Romagnoli” con il patrocinio del Comune di Pollenza propone al pubblico la messa in scena de Il Giardino dei ciliegi a cura del Centro Teatrale Sangallo di Tolentino. Gli appuntamenti sono quattro per via del fatto che potranno essere accolte solo 20 persone ogni sera; dunque il 12, 13, 14 e 15 settembre, a partire dalle 21.15 la grande opera di Cechov rivivrà in questo luogo insolito. A fare da garanti sulla qualità della rappresentazione ci sono una serie di nomi come Saverio Marconi, che offre la direzione artistica, Ada Borgiani per l’organizzazione generale e Marcelo Casentino per la direzione tecnica. La regia e tutto l’architrave del progetto poggiano sulla bravissima Gabriela Eleonori, collante e guida preziosa di un gruppo di giovani attori, ciascuno impegnato nel ruolo che più gli si addice. Sembrano tutti calzati a pennello i personaggi di questo Giardino dei ciliegi e dunque partono da qui le scelte felici della regia. Finiscono come si diceva con la scelta della location; dopo Palazzo Benaducci di Tolentino tocca ora a Palazzo Cento di Pollenza e così sembra voler proseguire, di palazzo nobile in dimora storica.

“Ci è stranamente vicina la Russia di Cechov, con la sua noia, il suo sgomento, la sua inerzia sociale. Una Russia che sembra aver rinunciato alla lotta per ingolfarsi nella mediocrità e nel grigiore. Nelle commedie di Cechov palpita la musica spenta della vita abituale. Il suo grande teatro ha una tematica che accomuna tutti i lavori. Lo sfondo è la provincia russa, dove tutto agonizza e naufraga, dove la vita impigrisce e gli uomini istupidiscono” così introduce il senso di questo lavoro la regista. E continua a cogliere le analogie col nostro tempo osservando che nell’opera “Il passaggio ineluttabile da una civiltà contadina ad una con vocazione imprenditoriale si insinua tra le biografie dei vecchi proprietari di una villa in campagna che, non essendo esenti da distrazioni e inadeguatezze, non avvertono minimamente la prossimità dell’essere seppelliti dalle ruote impietose della Storia. Continuano a vivere in una dimensione del passato…terrorizzati dal futuro, si avviano a larghi passi verso il baratro dell’oblio”.

In questo caso speciale e unico, in cui delle sale museali vengono convertite a scena teatrale, il pubblico è fisicamente dentro l’evento, sono azzerate tutte le distanze tipiche del palco e si rischia perfino di urtarsi; tutto ciò a giovamento della partecipazione emotiva.

Per assistere allo spettacolo è indispensabile prenotare presso Fashion Pop di Sarah Salvucci via Roma 63 a Pollenza dalle 17.00 alle 20.00 o chiamando il numero 335.6080462

 

A 2 persone piace questo articolo.

Commenti

commenti