Il teatro della comunità a Civitanova

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Il regista e attore Marco Di Stefano

dedica lo spettacolo alla strage

dei migranti a Lampedusa

 

Grande successo a Civitanova per la sesta edizione del progetto Teatro della Comunità. Trenta persone al teatro Rossini si sono improvvisate attori, registi e scenografi portando in scena lo spettacolo “La città giardino”, “Con il pensiero rivolto a Lampedusa – ha detto il direttore artistico Marco Di Stefano – alla strage dei migranti, ricordandoci che lo siamo stati anche noi. E un pensiero anche a Giuliano Gemma, che conoscevo”.

Lo spettacolo ha rappresentato perfettamente la realtà attuale: in scena sono stati portati temi come la disoccupazione che lede la dignità, la violenza sulle donne che lacera volti e anima, il potere che troppo spesso distrugge la vita quotidiana delle persone. Una visione del mondo sconfortante e deprimente sfidata a suon di ironia e di musica e a colpi di colore, quelli della bandiera della pace e di quella italiana. E per concludere, l’inno italiano, a farci ricordare di restare uniti, perché siamo tutti uguali.

Il Teatro della Comunità è un progetto nato negli anni Ottanta e vanta produzioni in tutto il mondo, è curato da Di Stefano e dalla danzatrice e coreografa Tanya Khabarova, con ideazione scenica e visual di Alessandro Bianchi. Si tratta di un esperimento unico nel suo genere: persone comuni hanno la possibilità di far sentire la propria voce e sono loro stessi a dare vita allo spettacolo. Infatti non c’è storia, non c’è copione, così come non ci sono personaggi: tutto prende forma nei quindici giorni che precedono la data dello spettacolo dalle idee e dai sentimenti di chi vuole partecipare.

Lo spettacolo è stato organizzato dall’Anmic Macerata e sostenuto dall’Amministrazione comunale e dall’Azienda dei Teatri di Civitanova Marche, dall’Istituto Santo Stefano, dalla Provincia di Macerata, dalla Fondazione Carima e dai due Lions di Civitanova Marche.

Per informazioni www.teatrodellacomunita.com.

 

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