“Offri o soffri”? No, offro e ringrazio!

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Halloween,

festa delle zucche vuote

halloween

 

Ci si allontana così tanto della bellezza, dalla mitezza, dalla umanità, dalla purezza, che perfino la vigilia di Ognissanti viene rimpiazzata dalla “festa Halloween” portatrice di bruttezza, orrore, e immagini macabre tra cui le zucche intagliate con volti spaventosi. È triste vedere come i genitori stessi non vedono il vero senso di questa festa legata al mondo dell’occulto, interpretandola come se fosse una specie di “carnevale” e trascorrendola con sfilate e giochi di bambini. In Italia sta diventando di usanza comune il gioco: “Offri o Soffri”. Metto in discussione questo argomento per riflettere su cosa questa festa porti di buono al genere umano. Che facciamo per proteggere l’amore, la vita, l’armonia, la pace, la bellezza? Ogni volta che dimentichiamo il valore della vita, dimentichiamo anche i nostri migliori amici, le persone che amiamo. Come fa un genitore a portare un bambino piccolo, la cui mente è pura e innocente a una tale festa degli orrori? Che ricordi avrà, che sogni farà? Pensate al doppio trauma che subisce un bambino: come può sviluppare la capacita di discernimento per comprendere la differenza tra il bene e ciò che non lo è quando si festeggia con immagini raccapriccianti il male? Il bambino ha bisogno di sapere di chi potersi fidare e deve saper riconoscere quelli che rispettano i valori della vita, perché egli stesso un domani impari a rispettare la vita. Il movente “politico” di questa festa è il consumismo, sfruttandola per promoverei prodotti inutili, futili e privi di armonia e bellezza. Nonostante la crisi economica la gente è indotta a spendere senza domandarsi “perché?” Da evidenziare che oggi questa festa si configura in maniera del tutto diversa dall’originale festività pagana celtica di Samhain e invito a riflettere come l’enfasi di questa festa si basi sulla paura, sulla morte, sugli spiriti, sulla stregoneria e, anzitutto, sulla violenza. I bambini sono particolarmente influenzabili e tutto questo nella loro mente genera molta confusione, lasciando tracce negative per tutta la vita. Il simbolismo di Halloween include temi come la morte, il male, i mostri, i fantasmi. Bisogna sapere che è la festa più importante nel intero mondo per i seguaci delle sette sataniche e che da questo giorno parte il nuovo anno secondo il calendario delle streghe, contrarie ai principi biblici e al buon senso umano. Fare una festa sotto il simbolo del male è segno di cattivo augurio in questo momento di crisi dei valori. Non lasciatevi ingannare, verificate con il vostro cuore, risvegliate il senso del giusto e del buono ma, soprattutto, il senso dell’amore, del rispetto e della fiducia: i veri valori di cui abbiamo bisogno. Seguendo incoscientemente questi costumi malefici rischiamo di diventare ostaggio della propria incapacità di discernere tra bene e male. Una festa di questo tipo non ha alcun genere di utilità per il futuro che desideriamo. Riscopriamo allora la “nostra” festa di Ognissanti, una solennità creata per ricordare e onorare le sofferenze patite dai Santi per il loro senso del giusto, per aver coltivato incrollabilmente una fede. Con le loro testimonianze d’amore incondizionato, nonostante la sofferenza fisica e morale, hanno mantenuto saldamente il loro percorso verso la verità e l’amore dando sostegno e speranza all’uomo. Il loro contributo è fondamentale per la vita dell’essere umano, con le loro opere di bene hanno dato tanto sollievo e aiuto alle anime perse nel buio e nel dolore. In verità anche noi quando siamo schiacciati dal dolore e ci sentiamo deboli e impotenti, pronunciamo le preghiere lasciate dai Santi, o invochiamo direttamente il loro aiuto. L’uomo è diventato così indifferente e duro di cuore che è capace perfino di rimanere insensibile di fronte alla paura generata in una creatura innocente. Dedichiamo perciò questo giorno a ricordare l’esempio dei Santi, che non è distruttivo ma ci aiuta ad andare avanti nel nostro attuale cammino tortuoso. Festeggiamo questa giornata in un stato mentale di mitezza e con il cuore conciliato, esprimendo gratitudine a tutti i Santi come guide e servitori di Dio in onore alla vita.

Sonia Voicu, yogini

 

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