Arte, dalla Mirionima al Lauro Rossi

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Mostra “A più voci”

con “accostamenti casuali”

 

mostraIntenso l’impegno dei due noti musicisti, intervenuti a Macerata nella settimana appena conclusa, per le manifestazioni legate al loro concerto del 21 novembre giovedì al Lauro Rossi, i pianisti. Emanuele Arciuli e Andrea Rebaudengo..

Concerto inserito nella Stagione concertistica di Appassionata e del Comune di Macerata, al quale hanno collaborato con le loro specificità due istituzioni che fanno onore a Macerata: l’Accademia di Belle Arti e l’Università,Dipartimento di Studi Umanistici, Filosofia.

La prima ha per lungo tempo dato vita per il secondo anno, dopo quello passato, all’esperienza di una libera creatività di studenti, seguiti dai professori Marina Mentoni e Paolo Gobbi, che con le più varie tecniche hanno espresso la loro arte ispirati dall’ascolto dei brani in programma il 21.

Quasi il doppio degli studenti dell’anno scorso ha partecipato: ognuno di essi ha creato più opere che quest’anno sono state di un formato piccolo uniforme, che con pazienza certosina sono stati affisse alle pareti della Galleria Mirionima in Piazza della Libertà, di fianco all’ingresso del Teatro Lauro Rossi, il cui titolo riprende quello dell’anno passato “A più voci”.

Nell’inaugurazione della mostra alle ore 17.30 di mercoledì 20 abbiamo udito raccontare il simpatico espediente cui sono ricorsi per accostare le rispettive opere, essendo esse tanto numerose e così diverse per tecniche e per le personalità che in esse si sono espresse: mettere i nomi degli autori in un sacchetto ed estrarne uno alla volta per stabilirne la successione. Per uno strano gioco del caso si sono creati degli accostamenti che non sarebbero stati più indovinati neanche se ci si fosse fatto uno studio apposito.

Fatte le debite differenze, si ha l’impressione, che la riproduzione allegata conferma, che si tratti di una decorazione di parete come nel passato nei grandi palazzi. Abbiamo sentito quanto studio concentrazione ed impegno le singole opere hanno richiesto agli artisti che l’Accademia sta formando. Quest’anno al Progetto hanno partecipato, oltre agli allievi dei vari indirizzi, anche quelli dell’Indirizzo Multimediale, con la guida dei proff. Cattani e ……..che hanno realizzato un video con le immagini di loro studenti a lavoro e come sottofondo una colonna sonora suggestiva con le voci degli studenti che ripetevano i loro nomi mentre ascoltavano alle cuffiei suoni da loro stessi riprodotti.

Ecco questo è stato il primo degli impegni del duo Arciuli Rebaudengo: l’intervento alla mostra previa interruzione delle loro prove, l’ascolto da loro prestato ai professori e agli allievi dell’Accademia ed anche la curiosa attenzione alla fonte musicale ispiratrice delle opere esposte.

Come se questo non fosse stato abbastanza le due star della musica colta hanno partecipato alla Tavola Rotonda svoltasi Giovedì 21 novembre alle ore 16 nell’Aula Magna della sezione di Filosofia del Dipartimento di Studi Umanistici sul tema “La “La musica moderna tra America e Europa dell’Est” moderata dal Dottor Filippo Focosi.cui sono intervenuti anche i Proff. Marcello La Matina e Vincenzo Caporaletti; il musicologo Luciano Feliciani.

Nel corso della Tavola Rotonda è emerso in modo inequivocabile che nel corso del Novecento si è creato un ponte privilegiato tra la musica contemporanea dell’America e la musica tradizionale ricca di suggestioni dell’Europa Orientale.

Eccoci infine al concerto che ha visto una specie di duello tra i due pianisti che hanno eseguito le musiche in programma nell’ordine previsto, ma con l’unica eccezione dell’esecuzione del brano di Stravinskij all’inizio della seconda parte prima di quello di Crumb.

Tanti i giovani in teatro pieno fino al secondo ordine dei palchi che hanno mostrato di apprezzare le musiche eseguite con lo stesso entusiasmo degli spettatori di altre generazioni, ma soprattutto lo strordinario connubio tra strumenti classici quali i due pianoforti, due solenni e maestosi pianoforti grancoda Yamaha e un modo un po’ insolito, talvolta, di farne uscire suoni, quali quelli che si ottengono con le mani non più sui tasti ma nel cuore dello strumento oppure percuotendone con strumenti di legno i martelletti.

Proviamo per una volta a svincolarci dal foglio di sala e descriviamo l’esperienza fatta in quella serata attraverso le suggestioni che ce ne sono venute:

Il primo brano ci ha dato l’illusione di rintocchi di campane ripetuti, seguiti poi da un fraseggio più ampio e prolungato. Nella sua seconda parte ci ha accarezzato l’udito come uno scorrere dolce di ruscello che poi sembra aver incontrato una pendenza maggiore che ha accelerato la sua corsa.

Nella suite sinfonica che Rubinstein ha tratto dal musical West Side Story sua composizione ci ha fatto da guida il ricordo di alcune scene del musical stesso viste in televisione e del film, tanto che siamo stati colti dal pathos di una moderna storia d’amore contrastata da divisioni razziali ed etniche. Violenza ed amore come nella novella ispiratrice Romeo e Giulietta, tanto da riconoscere mentre i musicisti suonavano, alcuni momenti del racconto.

Nel brano di Stravinskij che ha aperto la seconda parte del concerto al posto di quello di Crumb è come se i due pianoforti si fondessero in uno solo, ma soprattutto come se si levassero dagli strumenti due voci che ora colloquiavano pacatamente altre volte si alterassero in un impeto d’ira.

Con Crumb abbiamo visto l’apoteosi dello strumento pianoforte e il suo metamorfismo; cosa non è uscito dalle mani dei due esecutori!

Nel brano di Rzewski un suono ossessivamente riecheggiato, quasi un battere di oggetti metallici fino a sviluppare poi suoni sempre meno consonanti.

Abbiamo già detto dell’entusiasmo espresso spesso dal pubblico, che non ha mancato di applaudire vivacemente i due valenti pianisti neanche alla fine ricevendone in ricompensa l’esecuzione fuori programma di due brani di Nymann compositore, pianista, minimalista musicale. Vorremmo parlare anche di lui,per le tante cose che ci hanno suggerito le due brevi esecuzioni, ma questa è un’altra storia.

 

 

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