Scie chimiche

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E il sole d’Italia scompare

scie-chimiche-porto-civitanova-2008

 

Questo articolo è stato pubblicato nel mese di agosto del 2008 su La rucola n° 124

 

L’Italia era famosa per il suo sole e il suo cielo azzurro. Sì, era. Perché da un po’ di tempo il sole è spesso velato e il cielo è lattiginoso. E’ questo il futuro che ci riservano gli uomini? In una delle rare mattinate in cui stacco dal lavoro sono andato al mare, a Civitanova, per distendermi sulla spiaggia gli occhi fissi al cielo.

 

Una sorpresa sconvolgente

scie-chimiche-mogliano-2008Di buon mattino è cominciato il traffico aereo, prima uno, poi un altro… dopo un’ora in cielo c’erano otto jet ognuno con la sua scia, che non svaniva dopo un minuto ma, lunghissima, non scompariva affatto, anzi si allargava a dismisura. Questi aerei stavano svolgendo un lavoro preordinato intersecando le linee orizzontali con altre trasversali. Il risultato finale è stato sconvolgente. Le scie hanno formato un reticolo a perdita d’occhio e, espandendosi, sono divenute una coltre nuvolosa che ha oscurato il sole. Alle 10:30 il sole era una pallida cosa, il cielo, non più azzurro, aveva assunto una scialba lattiginosità e il mio tentativo di tintarella era fallito.

 

Le domande

Nei giorni seguenti ho continuato a guardare il cielo ovunque mi trovassi. Gli aerei, tanti, lanciavano le loro lunghe code al mattino verso la costa e di pomeriggio lungo l’Appennino. Ancora oggi continuano il loro lavorio, anche di notte. Sono giunte puntuali le domande: cosa sono? che spargono in aria? perché? chi c’è dietro? E’ iniziato anche un meticoloso lavoro di ricerca…

 

Le chemtrails

Innanzitutto va detto che questi aerei non seguono le rotte ufficiali, non hanno una livrea identificativa, sono simili agli aerei di linea ma al loro interno sono adattati come aerei cisterna. Le “vecchie” scie lasciate dai jet erano composte dai gas di scarico che, per l’altezza, si condensavano rendendosi così visibili e svanivano nel giro di una manciata di secondi: innocue. Le “nuove” scie hanno un nome: chemtrails (scie chimiche), sono lanciate da questi aerei-cisterna e impazzano su tutta la penisola. Esse sono composte da metalli pesanti, in massima parte sali di bario e ossidi di alluminio che inquinano l’atmosfera poi, ricadendo, infettano l’acqua, i depositi nevosi, il terreno. In definitiva li assumiamo respirando, bevendo e mangiando. In particolare è pericoloso l’alluminio che si deposita nel cervello dove danneggia le cellule neuronali e, soprattutto, si lega al Dna. Il disfacimento delle chemtrails origina formazioni nuvolose.

 

A che servono?

Su di loro c’è il silenzio e sono circondate da un muro di gomma. Se fossero una cosa di cui vantarsi se ne sarebbe parlato molto ma così non è. Il loro utilizzo interessa il controllo climatico, modifiche del campo magnetico, ha implicazioni militari e c’è di mezzo una sigla: H.A.A.R.P. Riguardo al controllo del clima annotiamo che è già possibile creare sia una forte piovosità oppure sciogliere le nubi in una zona predeterminata. Grazie a questa tecnologia il campo magnetico può essere perforato e le nubi “artificiali” possono fungere da gigantesche antenne per amplificare le comunicazioni. Funzione questa che suona come un campanello di allarme considerando che il campo magnetico terrestre si sta indebolendo dal 1963. Le implicazioni militari si intuiscono: modificare le precipitazioni per mettere in difficoltà il nemico (metodo usato di recente in Serbia). Poi c’è l’H.A.A.R.P.

 

H.A.A.R.P.

Questa sigla (High-frequency Active Auroral Research Project) identifica un progetto Usa, con sede a Gakona-Alaska, dove si ergono 180 piloni di alluminio alti 22 metri e sormontati da antenne. Ufficialmente lo scopo di Haarp è lo studio della risonanza terrestre e atmosferica. Non ufficialmente si parla di modificare la temperatura in zone della ionosfera, di sostituire le frequenze corte (Elf) con altre ancora più basse per applicazioni sottomarine e su lunghissime distanze, attivare esplosioni elettromagnetiche non nucleari, disattivare in vaste zone le comunicazioni mantenendo attivo il solo sistema Haarp e altro…

 

Conclusione finale

Far volare tanti aerei costa una cifra alla portata solo di uno Stato forte o di un insieme di Stati (Nato), magari appoggiati da potenti lobby multinazionali. E’ anche facile pensare che dietro un tale dispendio di energie ci possa essere una lauta contropartita. Peccato che tutto si svolga sopra le nostre teste inconsapevoli, senza che uno straccio di comunicato da parte dello Stato ci renda edotti e ci tranquillizzi. E’ evidente che per qualche motivo non lo possono fare, per cui non ci resta altro che alzare gli occhi al Cielo e… pregare.

Fernando Pallocchini

 

foto 1: chemtrails sul cielo di Porto Civitanova

foto 2: chemtrails sul cielo di Mogliano

 

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