L’orologio di piazza

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di Muluccio Mulucci

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Ne è passato di tempo da quando governavo Macerata, verso il 1300… eppure mai ho perso di vista questa città, ogni tanto la sorvolo nella mia attuale forma spirituale e controllo… la mia famiglia era usa a rapide decisioni, in tempi duri se temporeggi tutti ti passano avanti per cui agivamo presto e bene. E’ così che resto esterrefatto..! l-orologio-di-piazzaDue secoli dopo di me i maceratesi regalarono alla città un bellissimo orologio che funzionò per lunghi anni e attirò meravigliati visitatori. Poi si ruppe e venne smontato. In una delle mie ultime visite notai, con gran soddisfazione, che un architetto dell’Ufficio Tecnico comunale, tal Giancarlo De Mattia, aveva posto in essere studi e un progetto per reinstallare, al suo posto sulla civica torre, detto orologio e ne fui lieto per la mia città. Ripassai presto (per noi anime eterne il “presto” è un attimo mentre in terra sono anni) per vederlo di nuovo et girare et suonare et segnare l’hora et lo moto dello zodiaco et le sante imagini… ma nulla era stato fatto: “Che sie giunto troppo presto?” mi domandai. Eppure erano passati alcuni anni: incredibile! per me che prendevo decisioni immediate. Mi accostai, come lieve brezza fugace, a un passante che leggeva un giornale… e sbirciai una pubblicazione dal nome stravagante: La rucola, pensai: “Insalata!” correva l’anno 2002, ricordo, e lessi. Si scriveva dell’orologio! Si chiedeva di rimetterlo al posto suo! e dissi ad alta voce, tanto che alcuni si voltarono meravigliati di udire voce tonante e non vedere persona… “Che diamine di governanti s’è data Macerata! Che devono leggere scritto da altri ciò che spetta a loro fare e che non hanno mai fatto?” Me ne andai per altri siti adirato. Poi la rabbia sbollì e ritornai… mi posi davanti alla civica torre a braccia conserte, pensoso, perché ancora nulla era stato fatto, e promisi a me stesso: “Se entro l’anno di grazia 2014 detto horologio non torna al posto suo farò tanta burrasca che lo palazzo comunale cadrà come fosse fatto di terra impastata a paglia!”

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