“Monnezza” tra microchip e videocamere

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Il cittadino che paga trattato

alla stregua di un delinquente

 controllo rifiuti

Assurdo. Siamo arrivati allo stato poliziesco per colpa della “monnezza”! Oltretutto sovvertendo ciò che deve essere alla base della politica democratica, infatti non sono più le Istituzioni al servizio del cittadino ma questo è diventato schiavo di un servizio pubblico che lui stesso paga, mantiene e fa prosperare a vantaggio di pochi eletti. Il riferimento è alla storia dei sacchetti per l’immondizia microchippati, per cui non basta più il controllo di quanto il cittadino fa attraverso il microchip, che certifica la provenienza dei rifiuti ma, addirittura, si sta per giungere – parole dell’Assessore Valentini – ad azioni di controllo messe in atto da alcune pattuglie della Polizia municipale, che spesso agiscono in borghese, coadiuvate dagli operatori del Cosmari e saranno presto utilizzate anche delle telecamere autoalimentate mediante piccoli pannelli solari, così da consentire la loro libera dislocazione secondo le necessità. A nessuno vengono in mente due cose: una è che comportandosi alcuni cittadini in un certo modo significa che alla base di questo loro comportamento ci sono degli errori a monte da parte di chi organizza il sistema di raccolta, macchinoso e che tiene in conto solo le necessità del “raccoglitore”; la seconda è che i cittadini, che pagano per il servizio di raccolta della immondizia, devono loro svolgere in casa il lavoro che spetta ad altri e con ben altra organizzazione. In parole povere: “Io ti pago e svolgo pure parte del tuo lavoro!” No, così non va. Il cittadino paga per mantenere pulita la città e devono essere quelli pagati a svolgere questo compito ed attrezzandosi per raccogliere qualsiasi residuo ogni giorno e per spartirselo, poi, in azienda. Oggi, sovvertendo quello che dovrebbe essere l’ordine naturale dei compiti, pure le telecamere! Sicché il cittadino che paga è come “un delinquente da controllare” a causa di altri che, troppo comodi, non sono in grado o non sanno o non vogliono svolgere al meglio il loro lavoro per il quale, ripetiamo, il Cosmari fagocita in continuo denaro pubblico. La prossima mossa? Ci metteranno una telecamera in bagno per vedere se quanto… ehm… produciamo a livello strettamente personale corrisponderà alle confezioni di quanto abbiamo acquistato e conferite nello specifico sacchetto, dando il via a un controllo incrociato tra microchip e videocamera da bagno.

Fernando Pallocchini

 

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