“Macerata, prima e dopo il diluvio del 1860”

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Presentazione del libro

scritto da Piero Giustozzi

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Sabato 24 maggio, alle ore 17, con il Patrocinio dell’Amministrazione Comunale, nella sala conferenze della biblioteca comunale nel Palazzo Persichetti di Corridonia verrà presentato l’ultimo libro di Piero Giustozzi dal titolo “Macerata, prima e dopo il diluvio del 1860”, edito da Affinità elettive di Ancona. Scritto in modo fluente e avvincente, non è un libro di Storia, ma di “cronaca storica” di Macerata e del Maceratese, che, partendo dallo Stato Pontificio, passa per l’abbattimento dello stesso da parte di Casa Savoia, per approdare ai tempi nostri. Che rimane della magnifica Macerata del tempo che fu? Quasi nulla. Il libro ricorda l’umiliazione attuata dai conquistatori piemontesi a favore di Ancona e all’umiliazione da parte di una politica cittadina, disunita e incapace di decidere, che ha permesso al Potere regionale di esaltarsi nell’Anconetano e nel Pesarese.

E’ un libro da leggere e da meditare in un periodo come quello che stiamo vivendo. Le conclusioni della vicenda non sono nel libro. Saranno nelle scelte politiche e amministrative che verranno fatte in futuro con sentimento etico. 

 

Chi è Piero Giustozzi

Bancario in pensione, Piero Giustozzi ha ormai tutto il tempo per dedicarsi alle cose della sua terra. In particolare alle “cose di San Claudio”: infatti, si è preso l’impegno di raccogliere le ultime testimonianze di chi ha assistito ai ritrovamenti archeologici intorno all’Abazia di San Claudio e i “vecchi” racconti che parlavano della scoperta di un guerriero armato, sepolto nell’Abazia stessa. Era forse la salma dell’imperatore Ottone III? E’ ancora sotto il pavimento dell’Abazia, dove la salma fu (forse) di nuovo inumata? Giustozzi fa parte del Centro Studi San Claudio al Chienti, che porta avanti la battaglia per il riconoscimento che l’Aquisgrana di Carlo Magno era qui da noi e non ad Aachen in Germania. Infatti, visitano la falsa Cappella Palatina di Aachen 1.500.000 di turisti all’anno. Noi vogliamo che i turisti sappiano dell’inganno e vengano qui, nella Val di Chienti, ove era la capitale dell’Impero di Carlo Magno. Ad Aachen non c’è nulla di archeologico. Qui abbiamo le prove storiche… e i monumenti archeologici: sfruttiamoli per il turismo e per la nostra economia.

Giorgio Rapanelli.

 

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