Due facce della stessa medaglia

Print Friendly, PDF & Email

di Maurizio Boldrini

 l'orologio

Tenere in mano una pagina di giornale può far male. Domenica 30 marzo un quotidiano, edizione locale, pubblica una pagina in cui le due facciate sono, in modo inequivocabile, “due facce della stessa medaglia”: Macerata. Una facciata è dedicata all’uomo che è stato trovato morto a Collevario, in via Quasimodo. Nella via dedicata a un poeta, l’uomo muore solo, ma solo, solo che più solo non si può, privato dell’auto che usava per andare a curarsi, privato degli affetti ma anche della più minima ed elementare attenzione. L’altra facciata è dedicata al restauro dell’orologio della Torre Civica di Piazza della Libertà, c’è anche la foto del Sindaco che sorride felice, l’orologio riprenderà a scandire il tempo del centro. Anche l’uomo morto ha la sua foto, testimonia la sua condizione, è sfocata, rovinata, tanto da rendere difficile il riconoscimento dei tratti della persona. Tra queste due facciate non ci sono i pochi chilometri che dividono il centro dalla periferia della città, ma un abisso, eppure le due facciate sono la stessa pagina: Macerata. La prima volta che andai a Londra fui colpito dal verde perfetto dei giardini e dal candore bianchissimo delle facciate degli alberghi, alloggiai in un bianco albergo dal giardino perfetto, ma accadde che inciampai in un tappeto della camera e vidi che sotto il tappeto c’erano, addirittura riposte, ogni sorta di inimmaginabili sporcizie. Non è mia intenzione giudicare nessuno, m’interesso della corrispondenza tra apparire ed essere, quando questa corrispondenza salta, c’è qualcosa che non funziona, e non è solo l’orologio della torre.

 

A 12 persone piace questo articolo.

Commenti

commenti