“Tutti per Macerata” sui bus cittadini

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Il taglio delle corse è una scelta politica

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“Tutti per Macerata” ha lettoo con partecipazione la lettera aperta che la signora Dalmazia Pierucci ha scritto al Comune e all’Apm. In sostanza, per tutti i sabato di agosto saranno tagliate le corse, riducendo il servizio feriale e sostituendolo con quello festivo (che consta di corse assai rarefatte nel corso della giornata, e che di fatto non permette di poter fruire della città regolarmente: le corse domenicali sono talmente poche che per viaggiare di domenica non si paga neppure il biglietto); già l’anno scorso era stato fatto lo stesso per tutta la settimana di Ferragosto. Gli utenti, perlopiù anziani – ma non solo – lamentano che la loro mobilità sarà limitata ulteriormente e che chi è in possesso di un abbonamento mensile (molti anziani, appunto), lo avrà pagato per intero, pur essendo lo stesso inutilizzabile per almeno 6 giorni del mese di agosto (più, ovviamente, tutte le domeniche e il giorno di ferragosto). Apm, prima, e il Comune, poi, si sono giustificati adducendo la scusa che la Regione Marche avrebbe tagliato del 5% i trasferimenti ai Comuni per il trasporto pubblico e facendo balenare l’ipotesi, con un ricattuccio morale, che stanti i tagli regionali, o si taglia su 6 giorni ad agosto, o si dovranno rimodulare tutte le corse nel periodo scolastico. Ci pare che contrapporre due categorie “deboli” (anziani e studenti) per cercare di giustificare una scelta ingiustificabile sia deplorevole: infatti, nonostante la vecchia storia dei tagli del 5% da parte dalla Regione Marche, è da notare che APM, partecipata del Comune, è in attivo (ha chiuso il 2013 con un utile prima delle imposte di € 1.283.902,00 pagando poi € 492.000,00 di tasse) e che, quindi, non è abbligata a tagliare alcunchè, men che meno le corse estive che, lo ha ammesso lo stesso Cudini, Direttore di APM, “sono anche un momento di socializzazione per gli anziani”. Il taglio delle corse estive (oltretutto con la beffa che chi ha comprato un abbonamento mensile non potrà sfruttarlo appieno) non è quindi un obbligo per “far quadrare i conti”, ma – almeno si abbia il coraggio di ammetterlo – una scelta politica, puramente discrezionale e penalizzante per una fascia più debole di popolazione o per chi avesse seriamente in mente di lasciare l’auto a casa e di fruire della città, magari del centro storico, di sabato.

Marina Santucci, Presidente “Tutti per Macerata”

 

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