La centrale a biogas di Sarrocciano “sfora”

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Superato il Cot (carbonio organico totale)

di ben 9 volte!

 emissioni cot

Lo scorso 23 luglio l’Arpam ha comunicato l’esito delle analisi riguardanti le emissioni in atmosfera della centrale a biogas di Sarrocciano. Il valore registrato di 1292 mg/Nm3 di COT, è di ben 9 volte superiore ai limiti consentiti dalla legge , cioè 150 mg/Nm3. Il COT, in italiano l’acronimo sta per carbonio organico totale, TOC in inglese (total organic carbon), comprende tutte le componenti di carbonio organico emesse da un impianto a biogas. Analoghi risultati, sono stati riscontrati per le centrali di Loro Piceno e Matelica, cioè per tutte quelle le cui emissioni sappiamo essere state controllate.

 

Domandiamo: cosa intende fare la Regione Marche, che ha autorizzato gli impianti?

Da mesi non sta facendo altro che inventare e perseguire (arrancando come non mai), strategie paradossali, al fine di poter addirittura rinnovare le autorizzazioni annullate dal TAR oggetto d’inchiesta della procura. Il Presidente Spacca, cerca di autoassolversi, presso il Consiglio Regionale e, addirittura, definisce “stralunata” la posizione assunta dal PD in Commissione Ambiente in Senato, in merito al decreto che concedeva la possibilità di una V.I.A. postuma illegittima che avrebbe permesso il funzionamento degli impianti senza autorizzazione poiché annullata dal Tar Marche. La campagna elettorale è appena iniziata, i problemi restano irrisolti e altre istituzioni concorrono a peggiorare la situazione, approfittando di un clima destabilizzante. La Provincia di Macerata a esempio ha dato parere positivo alla Valutazione di Impatto Ambientale per la centrale di Corridonia, approfittando di un comma contenuto nel D.L n. 91/2014 che però è stato stralciato nella legge di conversione n. 116, dell’11/08/2014 . La stessa Provincia di Macerata non ha minimamente tenuto in considerazione la reale portata delle emissioni concedendo irresponsabilmente parere favorevole alla V.I.A.

 

Riportiamo, con sgomento, il parere che l’Arpam ha rilasciato per la suddetta V.I.A.:

“In merito alla componente atmosferica – la valutazione – è la seguente: lo studio dell’impatto è adeguato, l’impatto previsto sulla base delle simulazioni elaborate, è poco significativo”. Stesso parere dà l’agenzia in merito allo sforamento dei limiti: “i valori di emissioni di TOC riscontrati agli scarichi in aria […] non comportano nell’intorno circostante, incrementi di concentrazioni nell’aria apprezzabili o significativi, ovvero di incidere negativamente sulla qualità ambientale locale.”

Secondo questi istituzioni, che dovrebbero tutelare l’ambiente e la nostra salute insomma, che l’impianto rispetti i limiti 150 mg/Nm3, oppure li sfori con 1292 mg/Nm3, è la stessa cosa, poco importa! Che il vento possa portare tali sostanze verso i centri abitati o che si coltivino alimenti intorno alla centrale, non ha alcun peso? Perché non viene considerato ancora il cumulo con le emissioni della centrale di Morrovalle? Anche questa centrale, come quella di Corridonia, è stata approvata senza V.I.A. dal funzionario Calvarese, ora indagato dalla Procura. E’ giunta l’ora che siano controllate le emissioni atmosferiche e i COT anche per la centrale di Fontemurata di Morrovalle e che ne vengano resi noti i risultati, così come i pareri chiesti in merito all’ ASUR, ancora latitante. E’ nostro diritto avere delle risposte chiare, sulla salute non si gioca! Considerati gli ultimi sversamenti di liquami nel torrente Trodica a Morrovalle accertati il 24 luglio scorso dall’A.R.P.A.M. torniamo a chiedere e a pretendere, che sia attuato il piano di bonifica dei terreni, che siano controllate le acque dei pozzi privati vicino agli sversamenti e lungo tutto il Trodica.

Il Comitato

 

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