Macerata: Viale Trieste

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Nell’attesa: caffè? tè caldo? un fru fru? …

sperando che non piova.

 pensilina con self

 La pensilina di viale Trieste dove ha trovato rifugio il distributore automatico

 

Ennesima prova che Macerata è una città attenta ai bisogni dei cittadini, una città dedita all’accoglienza anche nei minimi particolari. State assorti al riparo di una pensilina mentre aspettate che arrivi il bus urbano e vi viene voglia di… diciamo un caffè? Non vi potete allontanare pena la perdita dell’autobus? Niente paura! C’è in aiuto il distributore automatico di bevande calde e stuzzichini vari: basta inserire le monetine (da anche il resto) e siete serviti! Certo, è un amico ingombrante, ha una presenza fisica che ruba spazio e potrebbe mettere in difficoltà in caso di pioggia: dentro lui fuori noi! Però noi abbiamo due braccia e, salvo averlo dimenticato da qualche parte, anche un ombrello; lui no, poverino, quindi deve stare al riparo. E anche in estate, quando il sole picchia forte, noi possiamo usare il cappello di paglia o un demodé parasole… lui no. C’è da dire che è prolifico. All’improvviso ne sono apparsi diversi in città, dalla pensilina in zona Vergini, di fronte al “Palabianco” (carino “Palabianco” in mancanza di un “Palasport” o di un “Palapiscina”) a quella self distributoresita in viale Leopardi, di fianco all’ascensore, che pare di stare in montagna, come quando dopo una salita (va bbè’ qui si fa l’ascensione in ascensore…) su per le coste rocciose uno arriva trafelato, e con la lingua di fuori, disidratato e affamato (la montagna, si sa, mette appetito) sul picco o sul pianoro e ci trova un punto di ristoro: un tè? un orzetto? un fru fru? Però, vuoi mettere… pensa se invece di un distributore automatico siffatto ci avessero piazzato l’omino con cappello bianco e bianco zinale ad affettar salumi dietro un banchetto di legno: arrivi e ti prende in pieno l’aroma della mortadella e del pane appena sfornato… del formaggio fresco pecorino, quello con la lacrima… della porchetta insaporita col finocchietto selvatico… un bianchetto dei colli maceratesi… Ah Macerata!

Forza Rata

 

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