Ingegno maceratese

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Derattizzazione senza uso di veleni ovvero:

le chiaviche attappate

 tombino

E’ inutile negarlo ma in tempi di crisi è l’ingegno a rappresentare una delle ancore di salvezza. Ai primi sentori delle difficoltà del 2009 Macerata, lo ricordiamo, fu la prima città italiana a trasformare i suoi tombini in micro laghetti per sviluppare anche il turismo eco-sostenibile, un vero e proprio bird-watching alla pistacoppi! Un successo così eclatante tanto da farlo inserire fra i vanti e le peculiarità di quanto la nostra città poteva offrire ai visitatori, quindi non più solo Sferisterio o Loggia dei Mercanti o Emiciclo Torri o Palazzo Buonaccorsi o Palazzo Ricci. La natura e l’arte, un connubio che ha dato i suoi frutti come dai dati dei turisti sempre più in crescita in questo piccolo capoluogo marchigiano! Ora però dopo le ultime immagini degli allagamenti di Genova, Milano, Parma, Carrara i “tecnici Maceratesi”, consci delle possibili piogge torrenziali, hanno deciso una svolta ancora più radicale ribaltando ogni logica! Dato che i tombini, ancorché ripuliti, risulterebbero insufficienti a raccogliere l’acqua piovana, dovranno restare ben serrati perché così facendo si procederebbe a una “definitiva” derattizzazione a costo zero e soprattutto senza l’uso di alcun prodotto chimico! Le immonde bestiacce che popolano il nostro sottosuolo non avrebbero nessuna possibilità di salvezza e inoltre non ci sarà alcuna carcassa in vista nella città! E’ per questo che è già partito l’appello ai prossimi candidati “scinnici” per inserire nel loro programma un incentivo da riservare a tutti quei cittadini che “attapperanno” i tombini: non solo cicche, non solo gomme, non solo fazzolettini di carta, non solo foglie ma tutto ciò che vorranno! Alla fantasia dei futuri governatori della “città di Maria” il compito di sviluppare il micro vird-voccing (ndr. l’anglese ammo’ va tando de moda; eh no lu sindi Matteo!) e la vuoter-pontecana (acqua-derattizzazione!), per poter ancora una volta prendere due piccioni con una fava! Che Pistacoppi che simo, no’ ce se pole crede!!

Fabrizio Giorgi (da un’idea di Massimo dopo un’oretta di corsa per la città – è vastato l’azzicu!

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