Nuove misure sull’Iva

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Per colpire i disonesti si mettono

in ginocchio le imprese

 iva

Siamo alle solite. Per colpire una piccola frangia di evasori, quelli che lucrano sui versamenti IVA, – afferma il Presidente Provinciale di Confartigianato Imprese Macerata Renzo Leonori – il Governo ha colpito tutto il mondo delle imprese e dei professionisti, introducendo due strumenti che, di fatto, tagliano drasticamente la liquidità aziendale: lo split payment e il reverse charge. Per comprendere l’impatto drastico che queste misure avranno sui bilanci delle aziende basta un semplice esempio. Supponiamo che un’impresa esegua una prestazione di servizi a favore della Pubblica Amministrazione per un importo pari a 100.000 euro. A fronte di questa prestazione la nostra impresa avrebbe incassato, con la vecchia normativa, 22.000 euro di IVA: supponendo che nel contempo la stessa impresa avesse acquistato 50.000 di beni e servizi a fronte dei quali avrebbe pagato un’Iva pari a 11.000 euro, l’impresa medesima avrebbe versato all’erario la differenza dell’Iva, pari in questo caso a 11.000 euro. Oggi, con lo split payment, la situazione cambia drasticamente. Lo Stato infatti non verserà alla nostra impresa i 22.000 euro di IVA ed essa pertanto si ritroverà con un credito d’imposta pari a 11.000: questa somma potrà essere richiesta a rimborso o potrà esser compensata con altri debiti tributari o contributivi. Supponiamo però che l’impresa in questione non abbia dipendenti o altri debiti di carattere tributario: a questo punto, non potendo utilizzare lo strumento della compensazione, non rimane che la via del rimborso. Una strada, questa, lunga anche sei mesi: sono questi, infatti, i tempi con cui l’Agenzia delle Entrate liquida i rimborsi Iva! Un ragionamento analogo va fatto per il reverse charge. Dall’inizio dell’anno tutte le prestazioni delle attività di servizi di pulizia, di costruzione specializzati e di installazione di impianti elettrici e idraulici, per quanto riguarda i lavori relativi a edifici, sono soggetti al regime dell’inversione contabile nei confronti di tutti i titolari di partita Iva, anche per le prestazioni non in subappalto. Tali prestazioni dovranno perciò essere fatturate senza l’esposizione dell’Iva: il soggetto che riceverà la fattura dovrà perciò integrarla con l’Iva relativa alla prestazione ricevuta e dovrà registrare la fattura sia sul registro degli acquisti che su quello delle vendite e conteggiare nella liquidazione dell’Iva del periodo interessato sia l’importo dell’Iva a debito che in detrazione. Queste due norme, tra l’altro – dice ancora il Presidente Leonori – non hanno ancora ricevuto il via libera dall’Europa. Il rischio, a questo punto, è quello di introdurre l’ennesima norma d’urgenza e di dover fare un passo indietro quando si sarà espressa l’Europa, tra uno o due mesi. Se lo scopo era quello di contrastare l’evasione dei versamenti IVA perché non utilizzare la tale scopo la fatturazione elettronica come strumento? In più, con la fatturazione elettronica tra privati, anche il reverse charge non avrebbe ragione di esistere. Per questi motivi non lasceremo nulla di intentato per convincere il Governo a tornare sui propri passi. Posizione fortemente condivisa, questa, soprattutto dal Presidente provinciale del gruppo Edili Mauro Marchetti: Queste misure impattano fortemente soprattutto su un comparto, quello dell’edilizia, che da diversi anni sta pagando drammaticamente gli effetti della crisi economica. Se non si dovesse al più presto porre rimedio al problema siamo certi che le inevitabili conseguenze sarebbero quelle della chiusura di migliaia di imprese, dando così un colpo mortale a un settore che da sempre è il motore della nostra economia. Chiediamo pertanto a tutte le imprese del settore di sottoscrivere attraverso il banner presente sul portale di Anaepa – Confartigianato Edilizia (www.anaepa.it) l’apposita petizione, coordinata dall’ANCE, rivolta al Governo affinché faccia rapidamente un passo indietro: non è più il tempo di sparare nel mucchio e di mettere in difficoltà l’intero sistema delle imprese, si vada invece ad inseguire i disonesti!

 

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