Viaggio in treno

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di Forza Rata

 p 20 stazione

Quella del trenino maceratese bloccato in una viuzza del centro storico mi ha fatto sorridere e mi ha riportato alla mente l’ultimo viaggio in treno (uno vero!) fatto non molto tempo fa, quando me ne sono capitate delle belle. Ero in attesa del treno per Milano nel bar della stazione di Civitanova Marche (jó lo Pòrto) e mi gusto la scenetta di due amici. Uno dei due, quello più alto, in attesa che venga loro servito il caffè, chiede all’amico: “Ma che hai fatto alle mani? sono tutte nere di sporco!” l’altro, ridendo: “Ho accompagnato mia moglie e la suocera al treno per Bari, vanno dai parenti…” – “E le mani sporche?” – “Ah ah ah… ho accarezzato tutta la locomotiva che se le porta via!” Una volta salito sul treno mi sono seduto sul posto che mi è stato assegnato, lo scompartimento era pieno e al passaggio del controllore un giovanotto mostra il suo ticket, al che il controllore gli fa: “Questo è un rapido, con il suo biglietto non ha diritto di viaggiare con questo treno!” La risposta del ragazzo, in verità un po’ imbarazzato, mi ha fatto divertire: “Non può dire al macchinista di rallentare un po’?” Ha risolto pagando la differenza. Con me c’erano anche due sacerdoti e un ufficiale della Guardia di Finanza che avevano intavolato una tranquilla discussione. Un prete, mi pare si chiamasse don Luigi, parlando dei suoi parrocchiani li loda: “Sono tutte brave persone, mi vogliono bene e mi rispettano, mi salutano sempre quando m’incontrano… spesso mi chiamano addirittura Eminenza!” Interviene anche l’altro prelato: “Eh, pure i miei parrocchiani sono molto gentili con me e mi vogliono un gran bene… pensate che i più rispettosi mi chiamano Santità!”. Il finanziere, evidentemente un tipo burlone in vena di autocritica, s’inserisce nel discorso e dice: “Allora, cosa dovrei dire io!? Quando mi presento in divisa tutti dicono: Cristo!”. Bene, il viaggio si era preannunciato divertente!

 

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