Niente

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Giammai venga l’oscurità

a derubarmi dello scomodo feretro

della mia coscienza.

In una notte in cui

le galassie sono vistose spirali vorticanti

nel silenzio acuto,

trema il buco nero nel mio cuore

all’inatteso sussurro della tua voce.

 

Lieve e sensuale il brivido

che m’imprimi sulla nuca,

mordace e gentile

la tua stretta docile

sul mio braccio imbelle.

 

Così mi trascini là fuori,

sul terrazzo proteso sull’universo

dove le stelle fioccano,

i pianeti si scontrano,

le nebulose evaporano

e il silenzio ci strazia i cuori.

 

Così, illuminarci…

di niente.

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