I regali inattesi

Print Friendly, PDF & Email

Tutto è cominciato in quel torrido mese di luglio del 2015, quando sembrava che fossero solo i più piccoli a pensare ai regali da farsi portare, sempre facendo i “buoni”, da Babbo Natale! Non era troppo presto. Infatti, sfruttando il caldo torrido e la conseguente apatia generale, nella più classica routine, ecco servito il primo regalo dai nostri cari amministratori, dei veri Babbi Natale: addio  al cinema sotto le stelle, “Il Cinema d’Estate” evaporato in una sudorifera bolla di calore!  Così anche il momento di riuscire, finalmente, a vedere qualche ottimo film, sfruttando la bella stagione e un po’ di ferie se ne è andato e, soprattutto, nessuno sembrerebbe essersene accorto! Forse ci hanno sviato i successi dello “Sferisterio”, grazie al lavoro di Micheli & Company, fatto sta che, passati anche i festeggiamenti per “San Giuliano”, con la ripresa sia delle scuole che del solito tran-tran, con i guai di questa epoca molto ma molto strana, l’attenzione dei maceratesi si è spostata su altri argomenti: dall’estero attentati, sparatorie e uccisioni a volontà; dall’interno, furti, scandali, mazzette, banche saltate e corruzioni a volontà. Lento il tempo è scorso via e passato è anche il Natale. Sembrava proprio che dal torpore solo i consueti botti, più o meno leciti, ci avrebbero fatto capire che il 2015 se ne era già dipartito. Ma ecco il nuovo anno presentarsi con un secondo bel regalo dei nostri governanti: abolito il consueto concerto di Capodanno al Lauro Rossi. Non è neanche stata necessaria l’abilità dei nostri politici nel distogliere, ancora una volta, l’attenzione sul perché ciò sia successo! Anzi, sembrerebbe proprio che nessuno ancora una volta si sia accorto della mancanza e non c’è stato bisogno neanche di dover scomodare alcun personaggio del periodo “natalizio”, dicendo che l’omaggio sarebbe venuto dal caro “Babbo Natale” o dalla dolce “Befana” discendente dalla torre civica! Sinceramente mi auguravo che questo ennesimo episodio (oramai siamo a due) non passasse sottotraccia ma la città è oramai assopita, non reagisce più a nessuno stimolo (cit. Jimmy Fontana: Paese mio che stai sulla collina, disteso come un vecchio addormentato, la noia, l’abbandono, il niente son la tua malattia)! Inutile fare le solite domande retoriche, non c’è più nemmeno un filino di amor proprio né la volontà di far combaciare il bene comune con quello personale. Bruti e assopiti, ecco un bell’inizio per la “favola” del 2016: in bocca al lupo al Principe Azzurro che dovrà tentare il… risveglio! Rianimazione bocca a bocca? Ah dimenticavo… a chi ci dice che non si debba più credere alle favole, rispondo che forse la nostra vita senza le favole, visto tutto quello che ci circonda, sarebbe un po’ difficile da accettare, considerato ciò che si sta vedendo e vivendo.

 

 

A 5 persone piace questo articolo.

Commenti

commenti