Come tutti gli “anziani” ritorno a qualche anno fa quando per noi era normale salire sopra una pianta per farci una capanna, o per sfuggire a una “battaglia” con le cerbottane o con le fionde o con le castagne, o per “gustare” ciliegie o albicocche. Chi non lo faceva rimaneva escluso dai giochi e chi lo faceva non se ne vantava sui social, non perché non c’erano ma, semplicemente, perché fare certe cose era normale. Chi non ricorda poi le scorribande in bici e le acrobazie sulle due ruote! Oggi i ragazzi sono abituati a stare rinchiusi nei loro gusci, spesso hanno problemi relazionali, colloquiano con sms o con un tweet, storpiano la lingua e quando si trovano a esprimersi hanno grandi difficoltà. Non si vedono più nei cortili, figuriamoci a vederli salire su un albero oppure a fare uno dei nostri giochi come la “cavallina” o il “33”! Ecco così che si enfatizzano i “saltatori sul ParkSì”, mettendoli mediaticamente al centro dell’attenzione: siamo nell’epoca della tv e dei suoi succedanei! Ricordando poi le nostre partite all’esterno dello stadio dei Pini… chi non sognava di diventare come i nostri idoli: Gigi Meroni, Mazzola, Rivera, Causio? Ma la differenza con i giovani di adesso è alla base dei comportamenti: noi inseguivamo la gloria, le finte di fronte alla platea sconfinata, la nazionale! Oggi s’inseguono i soldi, le donne e gli scandali! Sono sostanziali differenze, uno spartiacque invalicabile! Oggi i bambini, a meno che non abbiano genitori disposti a sacrifici di denaro e di tempo, non fanno attività sportiva e le loro capacità psicomotorie ne sono fortemente compromesse, osservandoli ci si accorgerà che mancano di coordinazione (braccio-gamba-destra-sinistra). Dunque… vogliono saltare? che saltino! Perché se sarà solo per cercare celebrità e nessuno darà loro visibilità mediatica, il fenomeno presto sparirà. Caso mai saranno i loro genitori a dover prendere delle iniziative, sempre che non siano loro stessi, in qualche modo, a inculcare nei figli il seme di “notorietà”!
