Parlando di referendum chi firma e perde… paga!

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I nostri “simpatici” politici e i mass media ci hanno rimbambito parlando in tutte le salse del referendum. Però nessuno si è preoccupato di dire agli italiani “paganti” quanto gli costa lo scherzetto. Uno scherzo di cattivo gusto, perché tanti referendum abrogativi sono stati, poi, nei fatti, disattesi dai governi. Basta pensare al finanziamento pubblico dei partiti: la quasi totalità dei votanti si espresse per il no ma i partiti continuano a prendere soldi “nostri”. È pronta un’altra decina di referendum e la gente ancora firma per farli fare senza rendersi conto che poi, pagheranno per ognuno 400 milioni di euro, che è il costo di ogni consultazione referendaria. E allora? Propongo questo: si facciano tutti i referendum che si vogliono ma con un preciso decreto che dica: “Indetta la consultazione se i cittadini, votando, accetteranno quanto richiesto dal quesito o dai quesiti, le spese saranno pagate dallo stato ma se il popolo, che in democrazia è sovrano, non accetterà non andando a votare o dicendo no, a pagare dovranno essere coloro che, firmando per farlo fare, lo hanno richiesto”. Credo sia il modo giusto per salvaguardare quei cittadini che, pur non avendo firmato per il referendum, se lo trovano sul groppone, anzi no, lo scoprono a frugare nelle loro tasche.

Cisirino

 

 

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