Dipendenza da gioco d’azzardo

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A Treia l’ultimo consiglio comunale si è svolto all’insegna del “volemose bbene e annamo d’accordo..”. Da un po’ di tempo mancavo ai consigli comunali ed è stata la prima volta, quindi, che ho scoperto un condiviso “fair play” fra le parti, sia da parte della maggioranza che da quella delle minoranze. Il pubblico non era molto numeroso, anzi direi scarsissimo. Erano presenti tre dirigenti della Proloco, un paio di funzionari comunali e il sottoscritto. Dopo una serie di interventi preliminari si è passati all’esame di una mozione, presentata dal gruppo capitanato da Andrea Mozzoni, in cui veniva chiesto al sindaco quali azioni l’amministrazione intende attuare per contrastare la dipendenza da gioco d’azzardo e se possono prevedersi incentivi a favore di esercenti che rinunciassero all’istallazione di macchinette mangiasoldi nei loro locali. 

Ha risposto l’assessore Alessia Savi, addetta ai servizi sociali, che ha spiegato quali sono i passi finora compiuti per monitorare e cercare di limitare questo drammatico fenomeno.

 

Le iniziative del Comune di Treia contro la dipendenza da gioco d’azzardo

Le iniziative portate avanti hanno riguardato:

1 – L’attivazione di un tavolo di lavoro svoltosi a Treia il 9 aprile 2016, a cui erano state invitate le associazioni sportive e le associazioni socio-culturali del territorio, nella quale sono stati illustrati il fenomeno, i contenuti del progetto e le attività da promuovere;

2 – L’allestimento di uno sportello informativo sul GAP, a cura di un esperto psicologo, sottoforma di “un tavolo da gioco per vincere un milione di euro”, per informare la popolazione, a partire dai bambini presenti e dalle loro famiglie, in modo corretto e completo ma anche provocatorio e atipico, facendo toccare con mano il fatto che perdere è matematico (riproponendo le reali possibilità di vittoria, i trucchi che inducono a giocare, le statistiche, realizzate a opera di “Fate il nostro gioco”, gruppo di matematici e fisici di Torino, ospite di varie iniziative in Italia e protagonista di un servizio speciale delle Iene sul fenomeno dell’azzardo), in occasione della manifestazione “Fest’insieme” organizzata dalla Cooperativa Sociale Di Bolina, in collaborazione con la Cooperativa Sociale La Talea, l’Avis Treia, la Vicaria di Treia, il Movimento Per la Vita e con il patrocinio dei Comuni di Treia e Appignano, che si è tenuta domenica e 22 maggio a Santa Maria in Selva di Treia.

Queste azioni di sensibilizzazione sul gioco d’azzardo patologico hanno avuto l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sull’utilità dello stesso gioco inteso in senso tradizionale laddove sport e gioco comportano abilità, impegno, sudore, apprendimento, socializzazione, a differenza del gioco d’azzardo che comporta fortuna, disimpegno e decontestualizzazione sociale.

 

Che s’intende fare per il futuro 

L’Amministrazione Comunale di Treia vorrebbe rafforzare l’informazione e la sensibilizzazione al fine di sviluppare la consapevolezza sui rischi relativi a tale patologia e limitarne la diffusione, ma vorrebbe anche mettere in campo azioni concrete per evitare il dilagare di questa dipendenza, con una serie d’interventi da attuare nel territorio:

1 – Limitazione orarie all’uso di slot/videolottery;

2 – Limiti di pubblicità del gioco d’azzardo: divieto di esposizioni esterne al locale di cartelli che pubblicizzano vincite temporali appena accadute o storiche, sulla base della disciplina nazionale;

3 – Adozione da parte degli esercenti di un codice etico di autoregolamentazione sul gioco d’azzardo;

4 – Diffusione di materiale informativo sui rischi del GAP e sui servizi di assistenza alle persone.

Tutto questo fa parte di un progetto più ampio che stiamo portando avanti insieme con l’ATS 15-16-17, con il dipartimento di Dipendenze Patologiche e con la Regione. È stato avviato in commissione Sanità della Regione Marche l’iter per l’esame delle proposte di legge per la limitazione del gioco d’azzardo, sono già due le proposte di legge depositate. Si ragionerà su tutte le forme del gioco d’azzardo senza distinzioni; sull’individuazione di molti ‘punti sensibili’, quali scuole, banche, luoghi di culto, centri di aggregazione giovanile, intorno ai quali nel raggio di 500 metri sarà proibito il gioco; sull’utilizzo della tessera sanitaria per il gioco attraverso distributori automatici onde evitare l’esercizio dello stesso da parte dei minori; su penalizzazioni fiscali per gli esercizi con gioco d’azzardo; sul divieto di pubblicità; sulle limitazioni al rinnovo della licenza al gioco degli esercenti che hanno commesso infrazioni alla legge e limitazioni d’orario per accedere al gioco d’azzardo; su poteri specifici ai Consigli comunali e ai sindaci per disciplinare ulteriori limitazioni secondo le peculiarità di ogni realtà locale. La legge dovrebbe approdare in Aula a ottobre.

 

Il voto unanime

E’ seguito l’intervento della consigliera di minoranza Daniela Cammertoni che ha descritto con dovizia di particolari l’excursus sulla liberalizzazione del gioco d’azzardo in Italia, evidenziando come dal 2013 i giocatori compulsivi sono entrati a far parte della categoria dei “malati di mente”, tant’è che lo Stato ha dovuto investire nella Sanità pubblica milioni di euro per la prevenzione e cura di questa piaga, importi persino superiori alle entrate derivate all’erario dall’uso delle macchinette. La Cammertoni ha quindi presentato un ordine del giorno aggiuntivo in cui si chiede all’Amministrazione comunale di “svolgere una indagine -sotto tutela di anonimato- sulla reale incidenza e conseguenze sociali, economiche e psicologiche del gioco d’azzardo in città”. Il sindaco a questo punto ha proposto di accorpare le due mozioni della minoranza al progetto comunale già in corso e la proposta è stata accolta con grande favore e votata positivamente all’unanimità.

Paolo D’Arpini

 04 agosto 2016

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