“Progetto Bigioli” arrivano i primi risultati

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Dopo anni di lavoro nuova vita per la Madonna Addolorata di Venanzio Bigioli. Una scultura policroma risalente al 1845 e proveniente dal castello di Aliforni di San Severino dove è stata abbandonata per decenni prima che l’Accademia di Belle Arti decidesse di riportarla all’antico splendore. È questo il primo risultato del “Progetto Bigioli”, nato in seguito a una edizione di Salvalarte che il circolo Legambiente “Il Grillo” di San Severino ha realizzato nel 2010 insieme con l’Accademia di Belle Arti di Macerata. Il progetto prende il nome proprio da Venanzio Bigioli, scultore e architetto settempedano che ha operato tra la fine del 700 e i primi decenni dell’800. Dal 2014 l’Accademia collabora sul progetto insieme con l’Arcidiocesi di Camerino e San Severino e al comune di San Severino. «Bigioli è un tesoro del nostro territorio – ha detto Paola Taddei, direttrice dell’Accademia – Recuperare la sua arte è un’esperienza e un’emozione unica per gli studenti di restauro».«Questa collaborazione – afferma l’assessore alla Cultura di San Severino Vanna Bianconi – avrà sicuramente un seguito». Intanto il primo obiettivo è stato raggiunto: strappare la Madonna addolorata alla polvere e ai topi e restituirla al pubblico che ora può di nuovo ammirarla nel museo diocesano. Il complesso lavoro, durato 3 anni, è stato realizzato come progetto di tesi della studentessa Valentina Silvestri, sotto la guida di Francesca Pappagallo, responsabile del corso quinquennale di Restauro. Altri allievi stanno lavorando al restauro conservativo dell’altare Servanzi-Collio (sempre opera del Bigioli) collocato nella concattedrale di San Severino, mentre è quasi terminata la documentazione fotografica, sotto la guida del docente Emanuele Bajo, sia delle numerose opere sparse nel territorio maceratese che fuori regione. Infine, prosegue il rilievo grafico e la catalogazione degli altari lignei e delle sculture allocati nelle principali chiese di San Severino sotto la guida rispettivamente dei docenti Paolo Gobbi e Luca Maria Cristini, che è anche responsabile del patrimonio culturale arcidiocesano. «Abbiamo catalogato quasi 140 opere di Venanzio Bigioli – dicono Gobbi e Cristini – Vogliamo realizzare una monografia con le schede delle opere più significative, una mostra che raccolga le sculture e una brochure che guidi il turista alla scoperta delle opere di Bigioli esposte in provincia». Nel futuro del progetto Bigioli anche un film documentario sulla vita dell’artista su cui sta lavorando insieme ai suoi studenti il docente Massimo Angelucci Cominazzini.

 17 settembre 2016

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