Referendum Costituzionale, Forza Nuova per il “No” alla deriva autoritaria

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Forza Nuova non ha alcun interesse a difendere questa “Costituzione nata dalla Resistenza”, anzi ne propone una radicale riscrittura nella direzione della difesa prioritaria degli interessi nazionali. Tuttavia la vittoria del Si condurrebbe l’Italia a una decisa, ulteriore accelerazione verso la svendita della residua sovranità popolare, con un Senato nominato dai Consigli Regionali e dal Presidente della Repubblica che andrà a rispondere a logiche politico-partitocratiche e a legiferare su materie di competenza delle Istituzioni locali, che verrebbero condannate alla definitiva irrilevanza da un Presidente del Consiglio non eletto da nessuno e da un Governo e un Parlamento generati da una legge elettorale dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale. Esprimiamo la nostra contrarietà verso l’Italicum, che, alla faccia della tanto sbandierata democrazia, andrebbe ad assegnare un premio di maggioranza ideologico e abnorme di trecentoquaranta posti alla maggioranza, nonché verso una novità introdotta nel procedimento legislativo, il “voto a data certa”, che permetterà all’Esecutivo di far votare entro settanta giorni disegni di legge considerati prioritari per la realizzazione del suo programma, comprimendo il ruolo del Parlamento che con tale procedura non potrebbe neanche più apportare modifiche al testo della legge. Per quanto riguarda il Referendum Propositivo, se è vero che verrà introdotta la garanzia che il disegno di legge popolare verrà discusso alle Camere, è altrettanto vero che salirà da 50mila a 150mila il numero di firme per presentare la proposta, e che occorrerebbe una legge costituzionale e successivamente una legge bicamerale per darne piena attuazione nel nostro ordinamento. No, inoltre, al nuovo Art.117 che andrà a vincolare le leggi italiane ai diktat dell’Unione Europea, e alla soppressione del Cnel, che specie di questi tempi andrebbe rimesso in funzione quale corpo intermedio; sopprimere un organo deputato alla concertazione in materia di economia e lavoro significa continuare nella politica di svendita ai privati perseguita dal Governo. Nei prossimi giorni saremo in piazza a Macerata e nelle altre piazze della provincia per spiegare ai cittadini le nostre ragioni del No a questa deriva autoritaria.

Tommaso Golini

13 novembe 2016

 

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