“Se zappi, ti sposo”

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Oggi ho visto un cartello, sapete! Uno di quelli con tanto di fiocco e disegno che sempre più spesso si trovano appesi per le vie ad annunziare che Maria va sposa a Clemente, con gran tripudio di auguri di amici e parenti. Fin qui nulla di nuovo – davvero- un semplice comune cartello destinato a scollarsi il lunedì o a prendere il volo al primo soffio di vento. Mi ha colpito però, per via dell’annuncio inconsueto, certamente strano e originale: “se zappi, ti sposo”. Non ci avevo ancora pensato, eppure è da qualche tempo che io pure predico, in verità sin qui senza gran costrutto: “ritorniamo al casolare e mettiamoci a zappare!” Una chicca dunque e – Vi giuro – non sono stato io. Come ogni buon “laudator temporis acti” che si rispetti vado spesso dicendo che ormai a Roma i Pasquini non parlano più; lo stesso in Ancona: dove una volta impazzava il buon Barigello. Quello, per intendersi, che sosteneva che “a parlà, nun è fadiga”. A Sarnano lo ricordano ancora come Nolmato e altrove non so come. Ma state tranquilli che un Personaggio così nasce sempre e ovunque; però in questi tempi non parla più. Tace ostinatamente e si nasconde. Il computer l’ha schiacciato sotto il peso del suo cervello, partorito per distruggere la fantasia e l’originalità di tanti altri. Ma che scherzo è mai questo? Forse che a Recanati qualcuno vuol rimettersi in gioco? E così giù, scritta e stampata, illustrata e infine appesa, ecco a Voi la fatidica frase: “se zappi, ti sposo”. Correte fanciulle, portate nel serto mirto profumato, cogliete rose e gerani, mostrate forme vogliose: è in arrivo un esercito! di braccianti nostrani. Han lasciato i palazzi e imbracciato la vanga. Con la crisi che morde conta ancora il guadagno, per pagare la rata, per lasciare lo stagno. Ed allora la zappa fa la gola ora a tanti e il richiamo gioioso troverà un acquirente che alle nozze accomuni la sua zappa lucente. E così – state certi – pure il mondo vivrà, tornerà a popolare le botteghe e le case ed i campi riarsi saran pure annaffiati e gli uccelli godranno, tutti ormai liberati.

Che bel sogno è mai questo?

Conservarlo conviene ed allora speriamo che dia presto un buon seme. Una cosa ho scordato: dove ho visto il cartello? Anche questo è assai strano: era lì, al Cimitero, proprio appeso a un cancello.

Recanati, 17 Giugno 2015

04 gennaio 2017

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