L’architetto Riccardo Garbuglia “Alla scoperta del Medioevo”

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A San Claudio di Corridonia, lunedì27 scorso, si è tenuta l’ultima lezione del corso di aggiornamento per insegnanti “Alla scoperta del medioevo”.Relatore è stato l’architetto Riccardo Garbuglia che ha parlato della chiesa di San Claudio, dopo aver espresso un plauso agli organizzatori per aver osato, lungo le puntate del corso, mettere a confronto tesi classiche con tesi decisamente nuove. “D’altra parte – ha spiegato Garbuglia -se si partecipa a un corso di aggiornamento per sentirsi dire le stesse cose che si sono sempre lette, uno può anche fare a meno di scomodarsi”.

L’architetto ha detto di non essere lì per dare risposte, più o meno scontate o, viceversa, più o meno “rivoluzionarie”, bensì per suscitare domande e riflessioni. Per far capire meglio il suo intento, ha citato il famoso episodio della nascita di Federico II, a Jesi, il 26 dicembre 1194, mentre la madre Costanza d’Altavilla, quarantenne, era in viaggio dalla Germania per raggiungere a Palermo il marito Enrico VI di Svevia che il giorno di Natale era stato incoronato re di Sicilia, e questo è quanto si legge su tutti i libri.

“Eppure dovrebbe venire in mente una domanda – fa presente Garbuglia – sulla condizione delle strade, dei mezzi di trasporto dell’epoca… riflettendo: può essere credibile che una partoriente quarantenne abbia affrontato in pieno inverno l’attraversamento delle Alpi, con l’altissimo rischio di perdere il figlio, l’ultima cosa che qualunque madre vorrebbe non accadesse?”

Fatto questo esempio per far capire lo spirito della giornata, l’architetto ha mostrato una lunga serie di fotografie e disegni per confrontare l’architettura di San Claudio con molte altre, italiane, tedesche ma anche bizantine e islamiche, precedenti o successive, allo scopo appunto di suscitare curiosità e interrogativi piuttosto che di fornire risposte preconfezionate. Questo alla luce del mistero che ancora circonda la chiesa di San Claudio, come pure le altre tre sue “sorelle” che la accomunano a formare una entità unica in Italia e nel mondo: San Vittore alle Chiuse (Genga), Santa Croce dei Conti (Sassoferrato) e Santa Maria alle Moje (Maiolati Spontini).

30 marzo 2017

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