Convegno multidisciplinare su Autismo, Dsa, Adhd

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Ha avuto luogo, con il patrocinio di Fondazione Cassa di Risparmio della provincia di Macerata e di Croce Rossa Italiana, dall’8 al 10 giugno, nell’Aula Verde dell’Abbadia di Fiastra, la seconda edizione del convegno dedicato ad Autismo, Disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa) e Disturbo da Deficit di Attenzione-Iperattività (Adhd), organizzato dall’Associazione La Mano Tesa con la collaborazione di A.I.O.T. Uniped, Centro Studi Delacato, Istituto Comprensivo Via Piave Morrovalle. I relatori, tutti specialisti d’eccezione, sono intervenuti gratuitamente per condividere la loro esperienza e competenza con gli oltre 130 attenti partecipanti: medici, fisioterapisti, genitori, insegnanti, educatori, operatori nel mondo dell’infanzia. Un lavoro di equipe dove la lettura di testi scientifici è stata affiancata ai racconti di approcci positivi di genitori e specialisti, con il piacere di divulgare e confrontarsi. Sono stati considerati tutti gli aspetti del bambino, perché, come dimostrato,  un  buono stato di salute e una adeguata rieducazione sono fondamentali per migliorare le funzioni del sistema nervoso e di pari passo il rendimento e le caratteristiche relazionali. Per il genitore è importante avere a disposizione una squadra di specialisti: terapisti, neurologi, osteopati, nutrizionisti, ecc., che prima di tutto lo supportino nel riconoscimento dei sintomi e dei segni che possono far supporre un danno di tipo neuronale, per poi, una volta individuata l’area dove il danno è localizzato, formulare un programma educativo personalizzato per ogni bambino, variabile nel tempo. Si evidenzia quindi il compito fondamentale del genitore, della famiglia, che con una opportuna informazione e formazione, siano osservatori e continuatori a casa del lavoro svolto presso lo specialista o il centro di riabilitazione. Un cammino che evolve di pari passo alla ricerca, le cui continue scoperte stanno permettendo una conoscenza sempre più approfondita di queste patologie, e una qualità di vita migliore ai piccoli pazienti e ai loro familiari. Un ruolo importante è rivestito anche dall’alimentazione, in quanto il cibo può divenire un farmaco nel momento in cui uno stesso alimento, a seconda della preparazione, varia le sue proprietà e, di conseguenza, l’effetto nell’organismo. In questo ambito fondamentale è l’osservazione da parte dei genitori dei comportamenti del figlio: non sempre sono capricci ma la inappetenza può essere di carattere fisiologico per cui c’è necessità di un cibo preparato in un certo modo (a esempio liquido per difficoltà di deglutizione), oppure si può manifestare un’appetenza patologica, nel caso in cui il paziente è attirato proprio da quel cibo che gli reca un danno (a esempio i dolci per il diabetico). Pure una corretta respirazione, apportando un migliore e più regolare flusso di ossigeno in ogni parte del corpo, migliora lo stato del soggetto. Il connubio tra gli specialisti (con conoscenze in continua evoluzione) e la famiglia (che vive con il figlio ogni minuto) è, di fatto, un fattore fondamentale.   

Simonetta Borgiani

 

  

 

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