Riflessioni di un cittadino: perché sempre emergenza e non prevenzione?

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Il nostro Paese è più portato a risolvere i problemi della immediata “risonanza” mediatica dovuti agli interventi emergenziali, o a intervenire strutturalmente sulla lunga e silenziosa azione  di prevenzione?

 

Emergenza o prevenzione?

Mi faccio questa domanda (ormai da tanti anni le riflessioni sono le stesse) tutte le volte che succede un catastrofico evento naturale, dai terremoti alle “grandi” piogge (oggi Livorno, nel tempo tutta Italia dal nord al sud: fiumi “tombati”, abusivismo, condoni…) che si abbattono su un territorio fragile: le autorità pubbliche preferiscono l’emergenza, anche se più costosa, alla prevenzione: la prevenzione darebbe più sicurezza ai cittadini, più occupazione con piani di difesa del suolo, delle abitazioni private, dei beni pubblici e culturali. Non voglio parlare delle assurde e inutili polemiche sull’allerta meteo e della proposta fuori luogo dell’accentramento dei centri meteo: ci aspettavamo che il Ministro dell’Ambiente Galletti pensasse molto di più alla tragedia delle popolazioni e all’ Italia che “frana”, invece di rinfocolare le polemiche e proporre di portare i centri meteo a Roma. Piogge, tifoni, caldo intenso… l’uomo sta distruggendo se stesso: la verità è che il pianeta è a rischio e il clima continua a cambiare in peggio e continuamo a sentire vecchie parole! 

 

Più fiducia ai Comuni e interventi sulla viabilità

Il Governo ha nominato Commissario al terremoto l’On. Paola De Micheli, Sottosegretario alle Finanze – mi auguravo personalmente (sono fermamente contrario a ogni accentramento) che fossero fatti Commissari i Presidenti delle Regioni interessate e che nel decreto venissero stabilite norme ampie di gestione da parte dei Comuni: penso che dai terremoti già avvenuti si dovesse prendere il meglio – meno burocrazia possibile – delle azioni svolte a favore dei cittadini e non ogni volta ricominciare da capo.

Dopo tanti ritardi – i cumuli di  macerie sono un esempio – speriamo che il nuovo Commissario acceleri le procedure e le renda più snelle, abbia maggiore fiducia nei Comuni e nei terremotati, che sono stati colpiti in modo differente e attendono interventi prioritari, faccia inviare subito le cosidette casette (moduli abitativi) da lungo tempo promesse (sappia che più si allunga il tempo, meno persone torneranno in montagna), intervenga sulla viabilità (per la strada per Castelluccio sono iniziati i lavori ma quando finiranno, non si sa ancora nulla per la “riparazione” della strada che porta agli impianti sciistici di Monte Prata e il ripristino della strada Valnerina, comunque si è perso più di un anno), si metta mano alla strettoia di Villa Sant’Antonio di Visso, si interessi delle opere d’arte salvate tra le macerie delle nostre Chiese, collocate così come sono state trovate, in luoghi inadatti, umidi e privi di areazione…

 

Stanziati 248 milioni di euro dall’Europa

Sono convinto che con la ricostruzione in generale, quella “leggera”, quella “pesante”, quella degli edifici pubblici e i servizi collegati in edilizia ci sarà una spinta, una ripresa, un apparente decollo, ma non basta per dire che un territorio sia sviluppato. 

Per far fronte al pericolo di mancato sviluppo delle zone terremotate l’Europa ha stabilito per le Marche, per il periodo 2017-2020, 248 milioni di euro: una cifra insufficiente se gli investimenti saranno a pioggia per tutto il cratere.

 

Lavorare per comprensori

I Sindaci preparino da subito progetti, da confrontare non solo con i residenti, per attrarre nuove aziende, risolvere le esigenze occupazionali, di ripopolamento, produttive, a partire dalle filiere turistiche (la legge del turismo prevede investimenti pluricomunali e in più Regioni), ai servizi, all’agricoltura, all’allevamento,…

Ci auguriamo, comunque, che si lavori per comprensori (confermo che secondo me è naturale e auspicabile, ancor più dopo il terremoto, quello “Alto Nera, Preci, Norcia, Castelluccio”) in attesa delle macroregioni, che quando si faranno sarà sempre troppo tardi.

Giulio Lattanzi

29 settembre 2017

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