Quando a Roma le teste pensano ad altro è bene sfottere un po’

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Macerata è una città dove alcuni hanno ancora la capacità di scherzare per far sorridere e per mettere, sorridendo, l’accento su alcune… curiosità legislative partorite a Roma dove, invece. onorevoli e senatori dovrebbero interessarsi di più alle sofferenze reali di una parte della popolazione italiana, come quella pesantemente colpita dai terremoti, tutte persone che ancora non sanno di quale “morte morire” o, più positivamente, di quale “vita vivere”.

Stamattina il comitato Macerata ai Maceratesi ha simbolicamente posto dei cartelli goliardici che recitavano “Chiuso per apologia di fascismo” davanti alle principali costruzioni architettoniche edificate durante il ventennio, per protestare, in forma ironica e goliardica, contro il ddl Fiano. La legge, secondo il comitato, non andrebbe a punire fatti o condotte potenzialmente lesive dell’incolumità altrui, secondo il principio di offensività previsto dalla Costituzione, ma al massimo comportamenti che possono essere classificati nella categoria dei cattivi pensieri, già ampiamente disciplinati dalla legge Scelba che sanziona l’apologia di fascismo. In questo modo si rischia di ingolfare una macchina giudiziaria già appesantita, dove spesso vanno in prescrizione reati concreti come delitti contro la Pubblica amministrazione, andando a limitare la libertà di iniziativa economica di un imprenditore, che potrebbe tranquillamente continuare a vendere gadget raffiguranti Stalin e altri feroci dittatori del passato, ma non quelli di un ex capo del governo italiano.

“Non ci sembra giusto – continua il comitato – mettere al bando un’intera stagione della storia della nostra Nazione, in una sorta di damnatio memoriae, un periodo caratterizzato da grandi opere architettoniche, basta pensare a Macerata al Monumento ai Caduti in piazza della Vittoria. Ed anche alle conquiste sociali in materia di previdenza sociale, quando il legislatore aveva individuato l’età pensionabile in cinquantacinque anni per le donne e sessanta per gli uomini. Insomma, ci auguriamo che nessun burocrate di partito impedisca un domani ai maceratesi di andare a studiare al Palazzo del Mutilato o andare a giocare a calcio al Campo dei Pini”.

Comitato Macerata ai Maceratesi – Facebook Macerata ai Maceratesi

8 novembre 2017

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