Scacchi: ragazzino recanatese mette in riga i campioni

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Secondo Kasparov: “Al livello più alto gli scacchi sono un talento per controllare cose prive di relazione. È come controllare il caos”.

Decine, centinaia, di aforismi dettati, tra molti altri, da personaggi quali  Schopenhauer, Fischer, Einstein, Freud, Goethe (“Le partite di scacchi sono la pietra di paragone dell’intelletto”) collocano gli scacchi, giocati a livelli alti, in dimensioni inusitate.

In tale quadro, un bambino recanatese di dodici anni, che frequenta la classe 2^ D alla Patrizi, ha compiuto un’impresa che ha creato sorpresa e stupore nell’attento mondo degli scacchisti.

Michele Piangerelli, autodidatta e avviato al gioco dal babbo Pierpaolo, vero coach che sostiene la passione del figlio e lo guida a livello psicologico, in meno di cinque mesi, e in soli 11 tornei fin dagli inizi, ha raggiunto la categoria 1^ nazionale, un traguardo che tanti giocatori, quando e se ce la fanno,  raggiungono in una vita.

Michele ha ormai numerosi amici scacchisti sparsi in Italia isole comprese, ma il vero nucleo amicale è quello dei sempre uniti “4 Moschettieri degli Scacchi” : Ludovico Serloni di Osimo (Dorico di AN), Anacleto Gabbanelli di Castefidardo (Scacchi Castelfidardo), Meriem B. Nizar di P.S. Elpidio (Alfiere Nero di Civitanova) e lo stesso Michele di Recanati (Dorico di Ancona).

Michele Piangerelli, che ha iniziato a frequentare i tornei soltanto nell’estate del 2016, a 11 anni di età (di solito s’inizia a 8 anni), nel luglio 2017 era ancora nel rodaggio degli NC (non classificato) ma, lanciato dal babbo coach, con  notevole azzardo,  nei tornei di livello più alto, là dove molti non osano e dove Michele è sempre risultato il più giovane,  in poco più di 4 mesi ha scalato la 3^Nazionale (Fano e P.S.Giorgio), poi la 2^ a Firenze e, infine, si è consacrato 1^ Nazionale nel torneo internazionale di Vignola. Ora, a soli 12 anni, con il suo cappellino bianco e lo zainetto, può già guardare verso il mondo dei Maestri, verso l’Olimpo del nobil gioco.

I fantastici risultati nei tornei internazionali lo hanno dunque proiettato molto in alto e l’ultimo strappo, nella magica location della Rocca di Vignola (MO), dove con la sua indistruttibile grinta cattivella ha battuto signori da 1900 elo, è stato entusiasmante.

Sul palco delle premiazioni ci ha tenuto a specificare “Sono di Recanati! ”. Un suo amico scacchista ha commentato su Facebook: “Fermatelo!”, La rucola, invece, dice: “Lasciàtulu sciórdu ‘ssu fricu de Reganati. Daje coccu che sì vràu!”

15 novembre 2017

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