Sapete qual è oggi la denominazione giusta? È un cimitero oppure un camposanto?

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Cari amici, forse l’oggetto della discussione interesserà poche persone; vedo che la gente a far vista ai defunti non ci va quasi più. In ogni caso, poiché in giro vedo cartelli indicatori con la dicitura “Cimitero” vorrei fare qualche distinguo. Nella nostra città c’è il Cimitero o il Camposanto? Chi ha inventato lo spazio di sepoltura come lo vediamo oggi?

Dobbiamo fare una distinzione tra i cimiteri/camposanti così come li conosciamo oggi e quelli del passato, come necropoli, catacombe o piramidi: quello che comunque li accomuna è il fatto di essere luogo di sepoltura per il culto dei morti. Il camposanto moderno, ovvero con le sepolture in un luogo fuori dalla città e non più all’interno delle chiese o nelle aree adiacenti, si deve a Napoleone Bonaparte e all’Editto di Saint Cloud del 12 giugno 1804: è stato infatti proprio questo il primo provvedimento per la regolamentazione delle sepolture. L’Editto di Saint Cloud vietava qualsiasi sepoltura in chiese, sinagoghe, templi e in qualsiasi luogo posto all’interno della città; i camposanti dovevano essere costruiti fuori dalle mura cittadine, possibilmente su terreni soleggiati e arieggiati; inoltre, in virtù dei principi egualitari della Rivoluzione Francese, le tombe dovevano essere tutte uguali.

Cimitero

Cimitero, comprendiamo ora perché si chiama così. La parola cimitero deriva dalla parola greca koimetérion, che significa “luogo di riposo”, trasformata poi nel latino coemeterium. I cimiteri erano i luoghi di sepoltura posti accanto o dentro le chiese. Il Camposanto è un luogo cristiano consacrato e cinto da mura destinato alla sepoltura per inumazione o tumulazione, situato  nelle vicinanze di un edificio di culto, e si distingue dal cimitero per valori artistici e architettonici. Il Cimitero, infatti, può essere costituito anche solo da poche sepolture, mentre il Camposanto è un manufatto religioso/civile e invita al culto dell’arte.

Camposanto

La parola “campo santo” ebbe origine a Gerusalemme. In quella città, i primi cristiani venivano sotterrati nel “campo del Vasaio”, il Campo Santo che fu comperato con i denari avuti da Giuda per la vendita di Cristo ai Farisei. In seguito, il termine sarebbe passato a indicare, ancora come nome proprio, i cimiteri italiani e tedeschi in cui, secondo la tradizione, i pellegrini tornati in patria dalla Palestina avrebbero depositato, per devozione, un po’ della terra di quel campo, santificata dal sangue di Gesù e dei cristiani ivi sepolti. Quello maceratese è quindi un Camposanto e non un Cimitero. Non si sa, però, se al suo interno vi sia stata gettata un po’ di terra dei luoghi in cui visse Gesù. In ogni caso chi fa il pellegrinaggio in Terra Santa farebbe bene a riportarne un sacchettino da versare sulle sepolture di famiglia. 

Alberto Maria Marziali

28 ottobre 2023

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