Come Macerata avrebbe potuto alleviare la crisi economica

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Cosa è rimasto, in concreto, di una città che in tempi non remoti era il polo attrattivo per tutti i comuni della provincia, per le attività commerciali e per quelle del terziario? Poteva vantare nel suo territorio almeno venti cantieri d’iniziativa pubblica, e soprattutto privata, in attività. Così è stato per molti anni, con un tasso di disoccupazione prossimo allo zero. Poi si è verificata la crisi nel settore edilizio in particolare e nell’economia in generale.

 

“Nuova Via Trento” ultimo cantiere

A Macerata c’è stato il completamento dei cantieri della Nuova Via Trento. Poi, ormai da anni, non vi è un cantiere attivo, che sia di piccole o grandi dimensioni, escludendo alcuni interventi resi necessari dai danni provocati dal terremoto. Ciò ha creato disoccupazione e un impoverimento generale nel settore delle costruzioni dove le imprese più importanti e rappresentative sono scomparse, comprese quelle dell’indotto che da sempre avevano determinato la prosperità della città.

 

Amministrazione comunale passiva

Questi avvenimenti sono stati accettati e subiti come una calamità naturale, l’Amministrazione nulla ha attivato per contrastare o, almeno, mitigare il danno causato dal fenomeno, utilizzando tutte le opportunità, comprese quelle provenienti dal settore privato, per attivare e cantierare, in tempi brevi, motivata dallo stato di necessità.

 

Parcheggio Rampa Zara, Monachette ed ex Upim

Considerando che il Comune non aveva progetti di suo da mettere in campo poteva rendere operativo quello relativo al cosiddetto parcheggio di Rampa Zara, proposto da un gruppo privato, un parcheggio di cui si sente la mancanza e che sarebbe stato così comodo per raggiungere il Centro Storico, la Basilica, il Museo di Palazzo Buonaccorsi. E ancora il progetto di risanamento e restauro del convento delle Monachette in tutto il suo complesso, compresa la prospettiva di rendere fruibile ai cittadini l’orto e il giardino posti sulle mura. Un progetto, questo, che avrebbe influito in modo positivo  sulla riqualificazione urbana del Centro Storico cittadino. Infine il progetto di riutilizzazione dei locali ex Upim, anche questo proposto da privati, nel caso l’Università, vera unica industria della città; un intervento in grado di rivalorizzare l’intero insieme, compresa la Galleria del Commercio oberata da molti problemi.

 

Interventi a costo zero

Tutti questi interventi, a costo zero per il Comune, avrebbero recato benefici all’occupazione, anche futura pensando all’Hotel Monachette, avrebbero risolto problemi ambientali al Centro Storico e vantaggi gratuiti ai cittadini maceratesi. A tutte queste proposte il Comune ha risposto con elusive, sfuggenti e incomprensibili negazioni. Avremo tempo per riflettere e per rammaricarci di queste mancate realizzazioni e anche per valutare l’operato degli Amministratori.  

Umberto Migliorelli

16 ottobre 2018

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