Fornero, “la Ministra”

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‘O dimo strano…

 

forneroIn “Bianco, Rosso e Verdone”, la disinibita e burina Elsa diceva: “…‘O famo strano!” alludendo all’incontro sessuale. La castigata e “stra aristocratica” Elsa Fornero è invece nota per i suoi “…‘O dimo strano!”. Precisiamo che la signora dell’Altopiano della Vauda ( San Carlo Canavese-To) non parla romanesco, ma utilizza un lessico piuttosto esplicito non confacente a una intellettuale del suo rango. La “Ministra” ha bagnato (nel vero senso della parola!) il suo ingresso al Governo con un mare di lacrime in diretta tv, poi da “coccodrillo”, s’è mangiata di parole i suoi “figli italiani”. La Fornero s’è distinta per aver detto, che il lavoro non è un diritto, poi rettificando col concetto che il posto di lavoro non è un diritto. Per questa “innocua” gaffe s’è presa anche una mozione di sfiducia da Idv e Lega. L’ultimo appellativo rivolto ai giovani la signora Elsa l’ha detto in inglese, per dimostrarci che almeno lei gli insulti li fa con classe, così ci ha sparato l’elegante “choosy” ossia schizzinosi. “Signora Fornero, ci rivolgiamo a Lei e ai Suoi colleghi: ma non siete un tantino confusi sulla situazione economico-sociale attuale e sulle problematiche lavorative che affliggono i giovani e i meno giovani? Ci volete istruiti e con esperienza, dimentichi che le nostre università non preparano lavoratori, ma conoscenti della teoria. Una volta fuori dagli atenei (costati sacrifici immani alle famiglie) ci manca la pratica e qualche lingua estera in più. Ci presentiamo a un colloquio: a vent’anni siamo troppo giovani, a trenta troppo vecchi per il mondo del lavoro. Entrare nei settori privilegiati peggio: anche se chi si presenta ha il talento, le capacità e i titoli di studio, bisogna fare un vero e proprio volontariato e intanto raccattare pochi euro da altri lavori paralleli. C’è di più: gli istruiti, i creativi, i talentuosi, quelli che studiano e lavorano per portare avanti la propria carriera (negli studi legali, negli uffici stampa, nei teatri, ecc.) spesso sono tagliati fuori dai lavori umili. Perché?” Sembra ci si dica: “Ma come? Gli abbiam tagliato tutto: istruzione, sanità, arte e cultura, inserimento nei piani alti, la possibilità di non fare ingresso neanche partendo dai piani bassi (visto mai che partendo da lì risalgano la china verso quelli alti?) e loro insistono?”

Raffaella D’Adderio

 

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