Aiutare l’India

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“Please Sound: diritti per tutti!”

 

please-sound resizeC’è una onlus a Macerata, la “Please Sound: diritti per tutti!”, che aiuta i bisognosi dell’India. Sette soci il 22 maggio 2012 hanno costituito un’associazione di volontariato che promuove attività utili ad affermare i diritti primari degli individui e la solidarietà con i poveri dell’India. Sono state prese a carico adozioni di bambini, di un’anziana signora di Angamaly e finanziato il progetto per l’educazione delle donne. Come nacque l’idea? Risponde il tesoriere Ottorino Ricci: “È stata un’idea di mia moglie Giuseppina Mogetta, che andò in India ospite delle suore Adoratrici del Sangue di Cristo che si occupano di emancipazione e istruzione di donne e bambini in 14 stati dell’India. Abbiamo capito che il loro operato era conforme a quello stabilito dalla fondatrice Santa Maria De Mattias (1805-1866) e che era volto a educare i bimbi di famiglie povere e delle anziane ricoverate in questa casa di accoglienza di Angamaly nel Kerala”. L’ispirazione del gruppo delle suore venne da una ragazza italiana vissuta nel primo ‘800, poi diffusa nel mondo. Da due anni opera in India con suore indiane nell’associazione “Nava Jeevan Seva Kendra” con sede legale a Bangalore. Le scelte operative si sviluppano nelle zone interne della foresta tra i contadini, o nei villaggi e nelle periferie di città come New Delhi, Mumbai e Bangalore stessa, dove regnano analfabetismo e impossibilità di accedere a servizi minimi (riso, acqua e trasporti), con l’aiuto di molti laici induisti, buddisti, mussulmani e cristiani. È bene precisare che in India la maggioranza di persone non ha né pensione né assistenza sanitaria. La istruzione si avvale di rare e poco apprezzate scuole pubbliche e di molte scuole private a pagamento. Dopo aver visto con quanta dedizione le suore offrono al prossimo, spesso senza avere i mezzi economici, è nato l‘interessamento per fornire sussistenza ai più poveri. Alcune sorelle indiane lavorano all’ospedale Bambin Gesù di Roma, mandando lo stipendio alla Congregazione in India. A Bangalore, sede della Casa madre, le suore hanno anche un Istituto che va dall’asilo alle scuole superiori, dove danno istruzione con titoli di studio a chi può permettersi di pagare la retta e anche agli indigenti delle periferie da adottare a distanza. I progetti per l’emancipazione e la formazione della donna consistono nell’avvicinare le donne dai villaggi e dalla foresta per fornire alfabetizzazione, cucina, istruzione artigianale, igiene, conoscenza della medicina naturale e crescita dei bambini. Finita la formazione, viene regalata loro una macchina per cucire a pedali, così le donne rientrano ai villaggi felici d’iniziare un’attività artigianale che consentirà loro di racimolare qualche paisa o rupia. Per contatti e informazioni: mogeppina@gmail.com

Eno Santecchia

 

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