Femminicidio

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di Lucia Mosca

femminicidio

 

Prima li salva dalla custodia cautelare, poi ci ripensa e scatta il pugno duro contro gli uomini violenti. Non c’è che dire: il nostro è un governo dalle idee chiare. Il tema era scottante, soprattutto visto e considerato l’elevato numero di donne uccise, sfregiate, perseguitate nell’arco degli ultimi anni. E forse qualcuno si è reso conto di averla fatta un po’ troppo grossa. Da qui il doppio salto carpiato con avvitamento del governo per salvare il salvabile con una brusca retromarcia. Così, dopo il dl svuotacarceri che non prevedeva l’arresto preventivo per chi commette stalking, eccolo scendere in campo contro la violenza sulle donne. In che modo? Misure di prevenzione disposte dal questore, anche in assenza di querela della vittima, per contrastare il fenomeno; permessi di soggiorno per le persone straniere vittime di violenza domestica; un piano contro la violenza sessuale e di genere. Questo quanto previsto dal decreto legge sulla sicurezza del ministro dell’Interno Angelino Alfano, il frutto travagliato di due mesi di rimaneggiamenti e limature. Si tratta di norme stralciate dal decreto carceri e che la presidenza del Consiglio avrebbe voluto arricchire con l’introduzione del reato di autoriciclaggio senza però riuscirvi. Sono stati i drammi più recenti di donne vittime di stalking e poi uccise da fidanzati o mariti a far suonare il campanello d’allarme. Tuttavia ci sono donne perseguitate da anni per cui non si è potuto fare nulla, complice l’assenza, finora, di una legge severa. Un caso per tutti, seguito dallo sportello “Donne e giustizia” nato ad Ancona nel 1984: da ventisei anni vittima di una violenza oltre ogni limite. Lui continua periodicamente a farsi vivo. Un inferno senza fine, a causa del mancato riconoscimento dei disturbi psichici dell’uomo. Ventisei anni tutti vissuti nel terrore! Sulla base delle misure in via di attuazione, provvedimenti vengono presi anche per quanto riguarda l’iter processuale. Ai processi per femminicidio verrà infatti data corsia preferenziale ed è stato introdotto il gratuito patrocinio per le vittime di violenza, a prescindere dal reddito. Il provvedimento arriva dopo mesi di dibattito sul problema, i dati dell’Oms parlano di una donna uccisa ogni due giorni e mezzo, con 65 vittime i primi sei mesi di quest’anno. Una domanda è doverosa: si doveva arrivare a questo e a polemiche infinite per capire che era necessario intervenire in maniera netta sul fenomeno? O si tratta, molto più semplicemente, dell’ennesima mossa legata alla necessità da parte del governo di riacquistare una parvenza di quella credibilità ormai perduta?

 

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