L’Italia sprecona III: l’altra faccia degli sprechi

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di Raffaella D’Adderio

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Gli sprechi nascono sia da sotterranei movimenti che alimentano un tour vizioso di guadagni immeritati sia dall’immobilismo di situazioni vecchie e stantie, che sono il piedistallo per il mantenimento dei privilegi della casta. In entrambi i casi, si sperperano risorse preziosissime. Le ruberie tolgono sostanze a chi ne ha diritto per traghettarle nelle borse di chi ne ha in abbondanza. L’inerzia aiuta a non cambiare questo status quo e comporta l’inutile dispendio di mezzi rimasti inutilizzati o mal gestiti e serviti come specchietto per mascherare ulteriori giravolte di interessi. Da un lato c’è chi tira troppo la coperta dalla propria parte e rappresenta una “italietta” ancora involuta e sporca. Dall’altro c’è chi, rimanendo senza quella coperta, ha provveduto in una qualche maniera a sostentarsi e a mantenere viva ma sommersa un’Italia sana, dignitosa e ingiustamente bistrattata. A Pordenone, un esodato disperato e con tre figli, sul suo blog personale ha messo in vendita un rene per poter mantenere la famiglia. Tutt’altra vicenda a Olbia dove la Guardia di Finanza ha imposto multe salatissime e la chiusura dell’attività, per tre giorni durante l’alta stagione di agosto, alla titolare di una gelateria che non ha emesso scontrini per un ammontare di 10 euro e ha di conseguenza evaso le tasse per la “straordinaria” cifra di 1 euro e 50 centesimi. Chi ruba la marmellata va in carcere, mentre i veri ladri restano a piede libero e senza il bisogno di appendere al chiodo il loro “piede di porco” (in tutti i sensi!). Colpisce, inoltre, un esempio di generosità e dignità che ha visto protagonista, a Noale, un cittadino di origine marocchina. Questo signore, non potendo pagare la retta per la mensa scolastica ai figli, è ricorso all’aiuto del comune e, per sdebitarsi, si è offerto di ridipingere le pareti della scuola. La preside dell’istituto ha precisato che il lavoro gratuito di tinteggiatura è stato eseguito con risultati sorprendenti: il papà-imbianchino ha rimesso a nuovo un’intera porzione dell’edificio. I privilegi e le loro conseguenti ingiustizie attanagliano questo paese da secoli e la nostra Italia è ancora ferma alla battuta tristemente comica di Jerry Calà nel film “Sapore di Mare 2”: “Cosa volete che sia qualche chilo di caviale? Vorrà dire che, questo inverno, ci rifacciamo con le paghe degli operai…ah, ah, ah!”.

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