Corridonia ha la banda musicale

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Si rinnova una tradizione ottocentesca

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Finalmente abbiamo una Banca Musicale dedicata a Giovan Battista Velluti. In effetti si è rinverdita una tradizione che affonda le sue radici nel 1800. La Banda cittadina veniva chiamata a dare ritmo virile nelle feste civili e squillante meditazione nelle feste religiose, in concerti di piazza e nel Teatro Comunale Velluti. La tradizione è continuata nei decenni successivi alla Prima Guerra Mondiale. La risorta Banda ha un anno di vita. Purtroppo una Banda costa denaro per gli strumenti, per gli insegnanti e le trasferte. I genitori “scuciono” sempre, il Comune qualche volta… quindi ci si rivolge alla solidarietà cittadina, come è avvenuto durante la festa dei Santi Patroni. Forse occorrerebbe creare una rete di sostenitori. Bisogna però farsi conoscere e dimostrare agli ascoltatori la propria bravura, come è avvenuto domenica di fronte al foltissimo pubblico della processione, al clero e al busto di San Pietro, che benediceva soddisfatto. Sì, questi ragazzi sono proprio bravi, ed erano molto ben coordinati con gli altri orchestrali venuti da fuori, a sostegno. “Fatevi ascoltare spesso, giovani orchestrali, con un repertorio che vada dalle marce militari ai brani sacri eseguiti in chiesa!” Già abbiamo una Schola Cantorum “Santa Cecilia”, resa importante dal caro don Vincenzo Cappella, oggi diretta dal Maestro Alessandro Pucci. Avremo una Banda Musicale degna di importanza? Sì, se l’impegno e lo studio saranno costanti e se il borsellino di genitori, Comune e sostenitori sarà spesso aperto. Mi piacerebbe che il nostro concittadino Modestino Cacciurri, che scrive libri e pubblica articoli sulla storia di Corridonia sul sito e sul mensile maceratese “La Rucola”, facesse ricerche e scrivesse la storia della Banda cittadina Pausulana e poi Corridoniana, da tramandare ai posteri.

Giorgio Rapanelli.

 

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