Dipendenza da internet

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A chi rivolgersi per consulenza e informazioni

 dipendenza da internet

Una rete di soggetti e servizi che si occupano delle dipendenze da nuove tecnologie: internet, smartphone, tablet, videogiochi. E’ questo il cuore del progetto Re-St@rt promosso dalla cooperativa sociale Pars presentato questa mattina in Comune nel corso di una conferenza stampa. Presenti il vice sindaco Federica Curzi, lo psicoterapeuta e presidente dell’associazione Praxis, Paolo Scapellato, e il dottor Gianni Giuli responsabile del Servizio Dipendenze patologiche dell’Asur 9 di Macerata. Finanziato per l’80% dalla Regione Marche e condiviso nel Comitato di Dipartimento per le Dipendenze Patologiche dell’Area Vasta n. 3, al progetto partecipa una rete di partner dislocati sul territorio regionale che sono le cooperative sociali Pars Koinonia, Il Nodo, Il Camaleonte e P.A.Ge.F.Ha, la A.d.V. Parsifal Onlus, APS Praxis e le associazioni Scacco Matto e Prepos. “Destinatari diretti del progetto – ha affermato Scapellato – sono gli adolescenti e i giovani dai 12 ai 28 anni ma anche le famiglie le quali spesso, alle prese con questo tipo di problematica non sanno a chi rivolgersi”.

 

Dipendenza da internet: più soggetti gli adolescenti

La dipendenza da internet rientra nel campo delle cosiddette dipendenze comportamentali. È una patologia nuova destinata a crescere in parallelo all’aumento della disponibilità di nuovi, sempre più moderni e sofisticati strumenti tecnologici. È anche una patologia che, nonostante presenti sintomi simili ad altre dipendenze, rappresenta un’entità a sé stante che va affrontata e prevenuta attraverso la conoscenza del fenomeno. Le dipendenze comportamentali sono subdole e di difficile aggancio perché non esiste una sostanza di abuso. L’oggetto della dipendenza è un comportamento spesso lecito e socialmente accettato o il telefono cellulare che quasi tutti gli adolescenti possiedono. I navigatori dipendenti sono coloro i quali trascorrono anche fino a quaranta ore alla settimana davanti al PC. Riportano problemi nella sfera familiare, lavorativa e relazionale. Si può parlare di dipendenza, infatti, quando la maggior parte del tempo e delle energie vengono spese nell’utilizzo dello strumento creando disfunzioni comportamentali nelle principali e fondamentali aree esistenziali come quella personale, relazionale, scolastica, familiare e affettiva. Inoltre si possono sviluppare fenomeni analoghi alle dipendenze da sostanze con comparsa di craving (quel desiderio irresistibile che precede il momento dell’assunzione della sostanza o del comportamento), tolleranza, assuefazione. Il target maggiormente interessato da questo disturbo comportamentale specifico è quello degli adolescenti accomunati dalle seguenti caratteristiche: frequentano la scuola come obbligo riportando un profitto sufficiente e poi vengono completamente assorbiti da una realtà virtuale, parallela, isolata, senza amici reali per periodi di tempo molto lunghi (10-12 ore al giorno).

 

A chi chiedere aiuto

A queste nuove dipendenze comportamentali Re-St@rt risponde offrendo servizi di consulenza e informazione presso i Centri Re-St@rt (Civitanova Marche via Carducci, 107/B Pars in collaborazione con le cooperative Il Nodo e Il Camaleonte – Corridonia contrada Cigliano, 15 Pars in collaborazione con Koinonia e AdV Parsifal – Matelica via Bramante – Zona Stazione associazione Scacco Matto), Tolentino, via Pasubio, 13 APS Prepos – Ascoli Piceno viale Indipendenza, 42 P.A.Ge.F.Ha. – Macerata via Benedetto Croce, 10 APS Praxis – Jesi viale G. Puccini, 5 APS Praxis), accoglienza diurna nei centri Pars di Civitanova Marche e Corridonia e servizi residenziali nelle comunità Pars di Corridonia per periodi brevi e per accoglienza nei week-end. “Il Comune di Macerata – ha affermato il vice sindaco Curzi – è al fianco di questo progetto che fa da contraltare a quello di Macerata Digitale che offre internet a costo zero nei luoghi pubblici della nostra città. Condividiamo pienamente però il fatto che i nativi digitali debbano essere orientati. Consumare internet, i social e navigare nella realtà virtuale singolarmente, chiusi nella propria stanza, significa isolarsi da tutto, mentre invece farlo nella vita pubblica, in mezzo ad altre persone, vuol dire recuperare le relazioni e forme di interazione”.

 

Colpiti dalla patologia 240mila giovani

L’ultimo report della Federazione Nazionale Ordine Medici Chirurgici e Odontoiatri stima che siano circa 240mila i ragazzi e adolescenti italiani che passano mediamente più di 3 ore al giorno davanti al computer. I primi segni che si manifestano sono: isolamento sociale, allontanamento dalla vita reale, rifiuto delle attività ludiche svolte all’aperto per essere completamente dediti a chat-line, instant messaging, social network, video giochi, ecc. “Non esistono dati su questo tipo di fenomeno – ha detto Giuli – e quelli a disposizione sono solamente percettivi semplicemente perché con ci sono ancora criteri diagnostici precisi, non sono codificati. L’idea del fenomeno la avremo con questo progetto che ci aiuterà a intercettare il disagio e ci consentirà di intervenire”.

Info: Dott.ssa Irene Costantini (Tel. 0733/434861 – Cell. 342.3995950, e-mail: restart@pars.it) .

 

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