Sale (e pepe) la protesta

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Dopo piazza Libertà si mobilita anche via Spalato

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Dopo i commercianti scendono in piazza i residenti ma per motivi opposti: vogliono passeggiare liberamente con le carrozzine e i figli sia in piazza che per le vie del centro storico, e giocarci pure a palla! Appena è filtrata la notizia si è messo in moto un sedicente “Movimento per la liberazione di via Spalato” che sta preparando cartelli e uno striscione per un corteo di protesta. Questa è la loro richiesta: “Basta con il traffico in via Spalato e con le auto parcheggiate lungo la strada! La strada è nostra, dei residenti e di chi ci vuol passeggiare con le carrozzine, è dei nostri figli che ci vogliono giocare a palla! Vogliamo che la strada e la piazzetta di fronte alle scuole elementari siano chiuse al traffico!” I cartelli inneggiano al Sindaco (Bravo! Vogliamo le auto fuori!) e uno anche alla Pojaghi (Pojaghi judece tu che noaddri no’ je la facimo più!). Da cronisti dobbiamo ammettere che di fronte alla situazione del centro storico qui la cosa è molto più grave. La signora Rosetta non stende più il bucato sul terrazzino (fronte strada) perché quando lo ritira è sì asciutto ma ha preso un color “topo che fugge” sicché il marito le dice sempre di cambiare marca di detersivo perché quello che usa non pulisce. Lei ha cambiato detersivo più volte e alla fine ha capito che la colpa è dello smog creato dal traffico. In via Spalato però si sta preparando una contro protesta, non dei commercianti ma degli automobilisti, che se via Spalato fosse chiusa non saprebbero più dove cavolo passare. Da quanto trapela non sarà una protesta violenta ma gli automobilisti cercheranno di far ragionare i residenti con una forte proposta: “In città sono stati creati appositamente per passeggiare sia i giardini pubblici che il parco di Fontescodella: andate lì con le carrozzine e la palla e non rompete a che ci-ha da fare!” Indubbiamente una proposta sensata, basta solo pensare al bambino che gioca a palla o a ‘cchjapparèlla in piazza, se cadesse batterebbe il capo sul duro selciato (su li sampietrini), invece ai giardini cadrebbe su morbida erbetta, al massimo su la vreccia e se putrìa solo sgramà’ li jénocchi. Come vedete il dibattito è acceso e ognunu guarda lo sua senza penzà’ all’altri potrebbe essere il motto delle proteste. Chi dovrebbe fare opera politica di mediazione è mentalmente impegnato altrove (leggere Peppe & Gustì) e non vede la soluzione più semplice (almeno per il centro storico, quella di via Spalato è più complessa dovendo prevedere la realizzazione di una bretella, o di un tunnel, o di una sopraelevata), cioè che i tempi sono maturi per la costruzione del parcheggio sotto la Rampa Zara. I progetti non mancano, ne elenchiamo alcuni a memoria: uno a raso progettato dall’Ufficio Tecnico comunale su terra comunale; uno sotterraneo e modulare sotto viale Leopardi a ridosso delle mura con ingresso da sotto la rampa (Zara), un altro a più piani con spazio per la sosta dei bus urbani, ristori vari e museo di storia naturale; uno addirittura sotterraneo in piazza Libertà con tunnel di entrata da viale Leopardi; c’è un progetto dell’Università di Ancona e altri ancora. Che manca? I soldi? Li ha l’Apm. La terra? Ce l’ha il Comune? I progetti? C’è ampia scelta. La voglia? Chiamiamola voglia va’ che è meglio…

Fernando Pallocchini

 

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