Il puzzle

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di Medardo Arduino

 il-buco-nel-puzzle-by-dreamstime

Prima di anticipare conclusioni, completiamo il puzzle della storia, ora che si può fare. La storia dell’alto medioevo, periodo che una volta si diceva oscurantista e immobile, è stata sempre scritta in buona sostanza su opinioni partigiane, sempre basate su pochi elementi di giudizio in riferimento alla enorme quantità di documenti di cultura materiale e di fonti scritte. Mi spiego con un esempio: immaginiamo di avere in un sacchetto 25mila tessere del puzzle dell’Europa, ma non sappiamo cosa sia il soggetto che le tessere rappresentano. Questi tasselli di realtà che solo esprimono un contesto reale se sono tutti riuniti e messi al posto giusto, sono finiti in mano a diversi “ricostruttori” del puzzle. Siccome gli stampi delle tessere non hanno più di 4-5 forme, molti tasselli sono apparentemente componibili anche se non sono quelli giusti. Cosa succederà? È semplice, per quelle parti con contrasti cromatici violenti non si faranno accostamenti mentre per quelli con icone assimilabili molti avranno l’impressione di averli composti correttamente. Questa è la situazione dei ricercatori che leggono fonti scritte e ignorano a esempio le condizioni sociali e materiali del periodo arrivando a conclusioni per me ridicole come quelle di Alarico che rade al suolo diverse centinaia di monasteri nelle Marche o della figlia di Desiderio che valica le alpi su un carro in pieno inverno. Oggi con l’informatica è facilissimo anche se time consuming, costruire un database relazionale (chi vuole dettagli tecnici può scrivermi) per fare “collazioni” elettroniche anziché quelle faticosissime che gli storici del secolo scorso facevano riga per riga rincorrendo i loro assiomi, ma solo nel caldo nido del loro studio. Mai provando a verificare di persona, a esempio, cosa vuol dire scendere nel gran bosco di Salbertrand durante il disgelo per prendere alle spalle i Longobardi a Chiusa San Michele. …Tutte le strade e i sentieri del Parco del Gran Bosco di Salbertrand sono stati ideati per una percorribi-lità essenzialmente estiva. In periodo invernale molti itinerari non garantiscono un adeguato livello di sicurezza. Pertanto si consiglia, prima di intraprendere i percorsi in presenza di neve o ghiaccio, di verificarne la percorribilità consultando il personale dell’Ente, il gestore del Rifugio… e i bollettini meteo. (http://www.parks.it/parco. gran.bosco.salbertrand/iti.php) L’elenco potrebbe continuare a dismisura, ma anche le mie sono solo parole se non si procede, come da almeno tre anni continuo a scri-vere, a definire uno “standard” per processare l’attendibilità dei documenti scritti e una ricerca tecnologica per datare in cronologia relativa i manufatti dei quali “il primo documento che ne fa menzione è del…..”. Amen.

 

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