In scena a Pollenza

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Un libro scritto da Marilena Sparapani,

edito da Edizioni Simple

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Il volumetto scritto da Marilena Sparapani, “In scena a Pollenza”, è decisamente particolare non appartenendo ad alcun genere comune (fantasy – noir – scientifico – viaggi – critica ecc), o, forse, all’abbinamento di due generi, quello storico e quello teatrale. In effetti c’entrano sia la storia che il teatro, trattando di locandine teatrali che vanno dal 1882 al 1969. Sono le locandine degli spettacoli andati in scena al Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Pollenza in 87 anni. L’autrice prima di addentrarsi nel magico mondo degli attori del passato traccia una breve storia del teatro pollentino, progettato dall’architetto Ireneo Aleandri su un preesistente convento francescano. Passa poi a scrivere della Corporazione del Melograno alla quale si deve il merito della conservazione nel suo archivio di documenti e oggetti riguardanti la storia di Pollenza. Ed eccoci nel vivo dell’argomento: 212 locandine teatrali che, attraverso le rappresentazioni teatrali, riescono a dare una idea di quali erano gli interessi culturali di un periodo lungo quasi un secolo a Pollenza, ma non solo, essendo questi spettacoli portati un po’ ovunque in Italia dalle compagnie. L’autrice, dove le ha trovate? Citiamo le sue stesse parole: “La visita al Museo Civico di Palazzo Cento di Pollenza è stata per me una piacevolissima sorpresa: un museo dove le memorie locali mettono in risalto la storia e le ricche tradizioni culturali della piccola cittadina in provincia di Macerata. Il museo prosegue l’opera di conservazione e tutela di memorie storiche polentine iniziata dalla Corporazione del Melograno, associazione culturale fondata nel 1925dall’artista Giuseppe Fammilume. Una sezione del museo, dedicata al teatro comunale Giuseppe Verdi e alla musica, ha suscitato in me la curiosità di saperne di più su uno dei tanti teatri storici marchigiani e sugli spettacoli messi in scena tra la fine dell’800 e la prima metà del ‘900”. E’ nel museo, dunque, che ha trovato conservato questo piccolo tesoro. Di 12 locandine ha pubblicato le foto a colori e le ha scelte per dare una immagine immediata della varietà di eventi allestiti: prosa, musica lirica e concerti, operette ma anche balli pubblici, veglioni di carnevale e spettacoli di svago che coinvolgevano l’intera cittadina. E non poteva essere diversamente dato che la televisione invase l’Italia nella seconda metà del ‘900, lasciando quasi nel dimenticatoio i teatri che, però, recentemente stanno ritrovando una nuova vitalità, con un pubblico che ha ritrovato il piacere e subisce il fascino, di veder recitare dal vivo gli attori. Marilena Sparapani ha suddiviso le locandine in quattro gruppi:

Prosa (drammi, commedie, farse, serate d’onore per attori, rievocazioni storiche, poemi drammatici, bozzetti, prosa e canto, prosa e ballo per un totale di 123 locandine); Opera lirica e concerti (opere liriche, concerti, recensioni, omaggi a cantanti per un totale di 16 locandine); Operetta e vaudeville (operetta, vaudeville per un totale di 36 locandine); Spettacoli diversi (veglioni, balli pubblici, rappresentazioni cinematografiche, conferenze, lotterie esibizioni, spettacoli di arte varia e altro per un totale di 37 locandine). Nel libro non mancano brevi note biografiche di cantanti e compositori, compresi tre pollentini: Vedasto Vecchietti (cornista, insegnante presso l’Accademia di Santa Cecilia a Roma), Paolo Pelagalli Rossetti (tenore scelto da Giuseppe Verdi come uno dei principali esecutori del Falstaff) e il baritono Nicola Benedetti. Tra le curiosità si segnala l’uso nel periodo fascista di indicare la data con numeri romani; i prezzi del 1892: possidenti c. 45, commercianti e impiegati c. 35, soli artieri c.25; “la tela si alza alle 8 precise”; nel 1895 si legge “Ora 20 ½ grande illuminazione a luce elettrica”. I titoli delle locandine? Sono tanti, li leggerete nel libro, volendo.

Fernando Pallocchini

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