Gente da Bar dello Sport

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Storie maceratesi tra politica, sport,

e comportamenti incivili

a cura di Fabrizio Giorgi

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Prima del ballottaggio

Non siamo un popolo di sportivi ma di frequentatori del Bar dello Sport! Non ho partecipato alle primarie di domenica ma non capisco le dichiarazioni di alcuni esponenti politici. C’è un regolamento, è stato accettato e va rispettato, punto! Un 2° turno è previsto qualora nessuno dei contendenti abbia ottenuto più del 50% dei voti? Non c’è altro da fare che rimboccarsi le maniche e scendere di nuovo nell’agone per vincere! Lo sportivo accetta il verdetto del campo. Porto l’esempio del Rugby: sabato a Edimburgo quando l’arbitro non ha concesso una meta tecnica a favore dell’Italia, con la Scozia in vantaggio per 19 a 16, la squadra non si è persa in sterili discussioni ma ha reagito attaccando di nuovo e a 10″ dal termine ha ottenuto una splendida vittoria. Poco dopo a Dublino, in uno scontro decisivo fra Irlanda e Inghilterra, al momento di un calcio di punizione per i bianchi ospiti, 70000 persone, in silenzio, hanno permesso il calcio, per poi esultare all’errore dell’atleta! Le regole ci sono, devono essere rispettate così come si deve rispettare l’arbitro che le applica; la lotta deve essere fatta per raggiungere la vittoria! Solo così avremo tifosi cresciuti con il giusto spirito e atteggiamento, gente positiva e propositiva! Lo Sport non è una parola ma un vero modo di vivere la Vita!

 

Le regole? Per gli altri…

Il Medio Evo che stiamo vivendo è sotto i nostri occhi e non è questione di essere sportivi. Oggi le regole sono fatte per essere rispettate dagli altri, l’interesse della collettività non esiste più e sempre più egoismi e ignoranza popolano la nostra vita! Il Papa prova a scuotere le nostre coscienze ma, come faceva notare mia madre, nell’era delle macchine, che siano con le ruote oppure con i tasti, non c’è più tempo di parlarsi, di vedersi, di confrontarsi! Non ci resta che andare al Bar dello Sport a prendere un buon caffè almeno fino a che qualcuno non ci farà notare quanto le multinazionali sfruttino il lavoro di chi raccoglie questi chicchi profumati! Che Bestia è l’Uomo! Ah, dimenticavo, per tutti comunque il ritrovo è… in via Pancalducci!

 

Il petardo

Ogni giorno ci si lamenta perché il Governo niente fa per noi cittadini oppure si cita questo o quel politico che, invece degli interessi della collettività, cura solo interessi personali. Tutto vero, ma cosa facciamo noi affinché ciò finisca e finalmente si cambi marcia ritrovando una dirittura morale? Stiamo scendendo i gradini del vivere civile senza neanche accorgercene! Ecco perché sarei contento se domani chi gettò il petardo, che ha sconvolto la vita di Daniele e dei suoi cari, avesse il coraggio di dire: “Sono stato io, ho sbagliato, me ne pento, chiedo scusa e chiedo il perdono; e che questo non accada più nel futuro!”. Sarei inoltre contento se qualcun altro dicesse: “Ho visto chi ha gettato il petardo e la coscienza mi impone di dirlo agli organi giudiziari competenti!”. È inutile ricordare le stragi in Sicilia o quelle in giro per l’Europa dei nazifascisti quando poi i primi segni del torpore delle coscienze sono qui con noi! “Il sonno delle coscienze genera mostri” non possiamo dimenticarcelo! Per favore ritorniamo a insegnare Educazione Civica ai nostri giovani e soprattutto dimostriamo con i fatti che abbiamo ancora dei valori da difendere. La Marcia di Libera contro l’oppressione delle Mafie e i buchi neri della nostra storia Patria è una Marcia che ognuno può fare nella Sua città e nella sua Vita!

 

Fango allo stadio

Arrivo allo spogliatoio dell’Helvia Recina, scambio due chiacchiere con i presenti e rapidamente mi preparo per una corsetta. Mentre mi accingo a raggiungere la tribuna per lasciare la borsa, appena imboccato il tunnel che immette al campo, improvvisamente, mi ritrovo con la mente alla mia gioventù e ai miei film preferiti: i western. O meglio ai mitici: “Porveró!” Sì, nel tunnel c’è la classica “nuvola” lasciata dai cavalli lanciati al galoppo sfrenato, ognuno può identificarsi in chi meglio crede: indiani, soldati, sceriffi, banditi, diligenze! Solo che qui con c’è alcun attore a interpretare questi personaggi ma solamente la “nostra” Paola che cerca di dare una pulita togliendo tutta la terra che le nostre scarpe “lasciano” quando usciamo. E lì, per la prima volta, mi sono reso conto della nostra inciviltà! Già. Come mai non abbiamo pensato che se fossimo stati a casa nessuno si sarebbe mai sognato di pulirsi le scarpe per le scale, anzi con attenzione le avremmo tolte e, attenti a non lordare né la nostra casa né quella dei vicini, lo avremmo poi fatto a parte! Per non dire dei muri rovinati dallo sbattere delle scarpe per far cadere la terra che sotto vi si è incastrata! Sono stato punto nel vivo e mi ritrovo con un grande senso di colpa ma ecco Paola, oramai in preda a una crisi respiratoria, rincarare la dose ricordandomi che tutto ciò va inoltre a gravare sul deflusso delle acque quando piove e il sottopasso si allaga. Lanciata nei suoi strali mette poi la ciliegina dicendo: “…non dimenticare chi, pur evitando questo comportamento maleducato, fa ancora peggio lavando le scarpe nel lavabo negli spogliatoi! Così devo chiamare l’idraulico per liberarlo”. Ecco perché mi sono deciso a prendere carta e penna e soprattutto a cambiare le cattive abitudini perché, quasi sempre… “sono gli altri a sbagliare…”. Invece il primo esempio lo dobbiamo dare noi! Armiamoci e partiamo! …Sempre in senso metaforico mi raccomando!  

  

P.S. Se pensate che ciò non sia vero basterà fare un giro allo Stadio… e se pensate che ciò non si verificherà più dopo averlo scritto… venite sempre allo Stadio e capirete perché la rinascita sarà difficile!

 

Foto di Pierpaolo Calavita

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