di Lucio Del Gobbo
Tanto è raro vedere così numerose le opere di Ugo Caggiano, tutte insieme e di così diversi periodi, che questa sua mostra antologica negli articolati e suggestivi spazi della Galleria Sangallo a Tolentino, può essere considerata, per quel che lo riguarda e per i suoi tanti estimatori, un evento. Essa raccoglie grandi quadri dipinti o assemblati con i più diversi materiali; carte incise e impresse in unico esemplare; forme scultoree di vario genere: fisse, come le caratteristiche pietre miliari, sintesi e simbolo del percorso artistico di Caggiano, e altre mobili, da toccare e manomettere sino a raggiungere la conformazione che a ogni spettatore meglio si addice. Giocattoli? Giocose rappresentazioni di una fantasia alquanto felice? Sì, potrebbero nel loro insieme essere definite tali, per la piacevolezza delle forme e per festosa/fastosa esibizione di colori. Ma del giocattolo non hanno né la fragilità, né la provvisorietà di esistenza e d’uso. Esse sono stabile resoconto di un’appassionata e coerente ricerca, di una lunga avventura vissuta in conformazione alla vita e tuttora in atto.
Una cosa molto seria, dunque, che sa nascondere nella felicità degli esiti il vissuto e un rigoroso impegno di cercare, creare ed esprimere. L’arte per Caggiano è quanto di più profondo egli crede e sappia. Un deposito di valori. Scrigno d’oro in cui egli ama riporre e poi rivisitare le perle del suo immaginario: ricordi, sensazioni, pensieri, speranze; in una sola parola: la vita, con la sua affascinante quanto misteriosa complessità. Il colore, la materia, le forme, sono gli elementi fondanti del suo linguaggio. L’astrazione, scelta senza esitazione sin dai primi tempi della sua esperienza artistica, lo aiuta ad ampliare i confini di questo suo sentire, consentendogli voli e connessioni che uno schermo troppo chiaro e leggibile impedirebbe. Le sue storie personali, i ricordi, le suggestioni, gli affetti, si intrecciano con la storia dei luoghi e dei tempi da lui abitati e assimilati, formando un amalgama che si impone esemplarmente a livello estetico e comunicativo nelle forme originali dell’arte.
