Scuola “Le Vergini”: vecchie dinamiche?

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Il Movimento 5 Stelle è al governo anche di Macerata e non ce ne eravamo accorti!  Abbiamo un nostro attivista a capo di una maggioranza di cui il Movimento non fa parte, ma rappresentato in tutto e per tutto dal nostro primo cittadino: trasparenza amministrativa, legalità, cemento zero e altre bandiere pentastellate sono perennemente issate da oramai un anno sul balcone del palazzo di Piazza della Libertà. Questo rileverebbe l’osservatore poco attento. Ascoltando i loro proclami, leggendo le loro dichiarazioni sembrerebbe proprio di vivere una situazione idilliaca, ma se si aprisse il libro della storia che ci raccontano, andando oltre la bellissima copertina evocativa di scenari estasianti ci si accorgerebbe che la situazione non è poi così idilliaca come ci vogliono far credere. E la recente vicenda del progetto della nuova scuola delle Vergini ne è solo l’ultima controprova.

La variante cestina il progetto di ampliamento

Qualche giorno fa il Consiglio Comunale si è trovato a discutere dell’adozione di una variante al PRG (Piano Regolatore Generale), una variante che trasforma in edificabile (per attrezzature pubbliche) un’area di crinale, un’area che qualcuno della tanto vituperata Provincia ritenne così importante da definirne un ambito di tutela con il PTC (Piano Territoriale di  Coordinamento). Calpestando l’obiettivo sbandierato in campagna elettorale di ridurre la realizzazione di nuove volumetrie, la nostra amministrazione ha deciso di realizzare una nuova scuola in un’area inedificata. La deroga a quell’obiettivo ha portato la nostra amministrazione a prevedere la realizzazione di un nuovo edificio per la scuola delle Vergini e a cestinare il progetto redatto dagli uffici comunali che prevedeva l’ampliamento della scuola esistente, con l’acquisizione di un’area a valle della stessa per localizzarci un parcheggio a servizio della scuola nelle ore diurne e anche della chiesa per liberare dalle auto la piazza durante le messe domenicali. Contestualmente si sarebbe proceduto alla realizzazione delle opere necessarie per la riqualificazione energetica dell’edificio esistente.
Il progetto rimase nel cassetto, in attesa che fossero reperiti i fondi necessari per l’intervento.

 

Fondi per l’ampliamento no, per la nuova costruzione sì
Dopo oltre dieci anni, in piena vigilia di campagna elettorale, l’assessore (d’allora e odierno) Canesin, dopo l’impegno preso per i lavori allo stadio Helvia Recina, fece anche la promessa di dotare il quartiere di una nuova scuola: fino ad allora non si erano trovati i fondi per l’ampliamento (o probabilmente sarebbe meglio dire: non si erano cercati), e quindi, cosa si poteva fare? Prometterne una nuova! Quale finalità si voglia perseguire con questa scelta da parte dell’amministrazione non ci è dato sapere. Come in altre situazioni recenti, dalle nuove piscine alla vicenda del ParkSi, l’operato dell’amministrazione è indecifrabile e tra la massa dei documenti forniti dalla stessa solo in prossimità delle varie discussioni e votazioni non siamo mai riusciti a trovare un solo studio o valutazione che, in qualche modo, certificasse i benefici che si vorrebbero perseguire. L’unica cosa certa che in tutte queste scelte è sempre mancante l’interesse pubblico. Anche per la nuova scuola delle Vergini, dove sarebbe l’interesse pubblico? Nella realizzazione di un nuovo edificio in una zona di crinale, con l’abbandono dell’attuale scuola, destinata così a diventare l’ennesimo edificio inutilizzato? Noi pensiamo proprio di no. L’ampliamento e la riqualificazione dell’edificio esistente lo sarebbe stato. E non riusciamo proprio a capire come possano non ritenerlo anche certe forze della maggioranza.

 

Un funzionario non ha firmato
All’aspetto politico si affianca quello tecnico e normativo: le due funzioni condividono lo stesso spazio nell’amministrare la cosa pubblica, ma vive ognuno nella propria autonomia, entrambi ben riconoscibili nel processo decisionale. Un funzionario del comune non ha firmato l’atto che il Consiglio Comunale ha discusso. La mancata firma era conseguente al fatto che il funzionario non riteneva soddisfatti tutti i requisiti che un atto come quello in questione deve rispettare, a norma di legge. Non entriamo nello specifico della questione che, ribadiamo, è esclusivamente tecnico-normativa e appare poco utile affrontare in questa sede, ma ci stupiscono, perché non condividiamo, alcune affermazioni provenienti dalla maggioranza, affermazioni con le quali si accusava il tecnico comunale di aver giocato un ruolo politico. Il fatto è che il comportamento del funzionario è del tutto legittimo e rientra nelle sue prerogative e funzioni. Le osservazioni da lui sollevate erano su questioni normative e non politiche e meritavano risposte specifiche, rispondendo nel merito di quanto sollevato. Ma così non è stato, con la maggioranza che si è trincerata dietro al solito parere positivo del solerte dirigente degli uffici tecnici ed al silenzio degli uffici della provincia che non hanno sollevato obiezioni nell’iter di adozione della variante. Nei giorni scorsi i nostri consiglieri, volendo far luce sulla questione, hanno inviato un missiva agli uffici provinciali con la quale chiedevano delucidazioni sulle questioni sollevate dal funzionario comunale: siamo in attesa, speriamo non vana, di avere una risposta.

 

Oggi a Macerata vigiliamo, domani..?
Insomma, ci troviamo di fronte ai soliti meccanismi, con il territorio continuamente depredato per motivi che non comprendono mai l’interesse pubblico, con i suoi sistemi di tutela che vengono continuamente indeboliti dalla gestione ordinaria della politica urbanistica. Nonostante i proclami della maggioranza. Noi oggi non possiamo che vigilare su quanto si mette in campo e contrastare con tutti i mezzi che una forza di opposizione ha a sua disposizione. I recenti risultati alle elezioni amministrative hanno mostrato che il Movimento 5 Stelle ha oramai convinto i cittadini della sua capacità di governare, anche per bloccare dinamiche di utilizzo iniquo e dannoso del territorio. Siamo sicuri che quel giorno non sia troppo lontano nemmeno per Macerata.

25 giugno 2016

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