L’antesignano dei pupazzi in tv: Sapientino col naso a lampadino

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Racconta Cisirino: “Era il lontano 1977 e venni chiamato a “Telecolor TVP”, una delle prime tv libere in Italia, che aveva la sua sede a San Benedetto del Tronto. Avrei dovuto sostituire il grande Enzo Tortora, che rientrava in Rai, e subentravo con “Rompi Capo Quiz” al posto della trasmissione “Triangolo a sorpresa” da lui condotta. Fu proprio Enzo Tortora, durante la sua ultima puntata, a presentarmi al pubblico e quello, per me, fu veramente un momento particolare.

 

Sapientino col naso a lampadino

Il titolare di Telecolor TVP acquistava merce in stock dai fallimenti e in una di queste partite aveva acquisito una cinquantina di pupazzetti, vestiti da scolaretti, che al posto del naso avevano una lampadina colorata. Scattò subito una idea: per i bambini che risolvevano i semplici quiz da me proposti sarebbe andato in premio “Sapientino col naso a lampadino”. Era lo strano, e forse un po’ stupido, nome che avevamo affibbiato al pupazzetto. Fino a quel momento nessuna trasmissione televisiva aveva avuto un pupazzetto, all’infuori del “Musichiere” di Mario Riva. Altri, successivamente, adottarono i pupazzi, alcuni anche a grandezza naturale. Comunque quello strano pupazzetto con il naso che si accendeva fece successo, non lo avevamo previsto e si scatenò un putiferio di telefonate di genitori e nonni disposti a pagare pur di avere “Sapientino Lampadino” da regalare a figli e nipoti. Non erano in vendita per cui tutti facevano partecipare i bambini al quiz, suggerendo le risposte pur di farli vincere.

 

Il maestro Cocchini

L’anno successivo, ancora a Telecolor TVP, presentai la “Selezione Marche Abruzzo dello Zecchino d’Oro”. Pure qui con una novità: invece dell’orchestra avevo in scena solamente un pianoforte, suonato dal Maestro Cocchini  che accompagnava i bambini. Con lui facevo chiacchieratine e scherzetti vari che piacevano molto; una soluzione che fu poi adottata da altre trasmissioni. Recentemente una situazione simile è stata riproposta anche dal binomio Bonolis-Laurenti ma noi di TVP deteniamo il primato. Per la cronaca, i bambini da noi selezionati fecero una bella figura alla finale dello Zecchino d’Oro svoltasi all’Antoniano di Bologna. Arrivò il momento in cui il proprietario di Telecolor TVP, pressato da Silvio Berlusconi che voleva disporre del canale televisivo, vendette tutto. Continuai la mia serie televisiva ancora per tre anni presso l’emittente Tele Macerata e, con saltuarie partecipazioni, a TVRS. Nella emittente maceratese ho fatto anche alcune serie di programmi incentrati sulle bellezze di Macerata.

 

La puntata sull’orologio del ‘500

Una puntata fu dedicata a stimolare le  autorità affinché ripristinassero sulla torre civica lo splendido orologio meccanico del ‘500, quello che oggi fa bella mostra di sé in piazza della Libertà e richiama gruppi di turisti con il suo carillon e il movimento dei Re Magi che omaggiano la Madonna. “Quelli che per vivere rischiano di morire” era, invece, una trasmissione dedicata agli artisti i cui numeri negli spettacoli erano veramente pericolosi. Ricordo il figlio di Togni che, salito su un’asse basculante azionata dalla zampa di un elefante, veniva proiettato in aria e, facendo un salto mortale, saltava sulla testa del pachiderma. E ancora gli stuntman che sfasciavano le autovetture, Medini nella gabbia dei leoni a Senigallia mentre i cugini, con le moto e le bici, giravano vorticosamente nel pozzo della morte e altre amenità del genere. Poi smisi, perché portare avanti certe trasmissioni, fra riprese e montaggi, richiedeva molto tempo. Dovendo insegnare e avendo una famiglia da seguire non mi piaceva passare giornate intere fuori da casa. Ho dimostrato a me stesso, e a chi mi ha visto nei programmi, che anche in tv ero in grado di cavarmela, per cui ho smesso salvo qualche sporadica e occasionale apparizione.

Cesare Angeletti

9 settembre 2017   

 

 

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