Chi era Tardaccì? Ve lo spieghiamo un po’ in dialetto (con traduzione)

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Tardaccì è il nomignolo derivato dal verbo tardà’, tardare, e viene sul momento e a proposito appioppato a colui che si presenti con ritardo a un appuntamento. Esempio: “Toh! ‘rriga Tardaccì” (Toh! Arriva Tardaccino), si dice all’arrivo del ritardatario. Al femminile c’è Tardaccina. “Te ‘spètto per le tre llà la candina; ma se tu vai derèto a le pedecate de Tardaccì, no’ mme ce ttròi de sicuro” (Ti aspetto per le tre là all’osteria; ma se tu segui le orme di Tardaccino non mi ci trovi di sicuro). “Se t’ha ditto che vvène pe’ le cingue, no’ lu ‘spettà’ per quell’ora perché adè un Tardaccì de la madonna!” (Se ti ha detto che viene per le cinque, non lo aspettare per quell’ora perché è un Tardaccino della madonna/matricolato). Di questi ipotetici Tardaccì si usa dire, celiando, che: “Rriga sembre quann’è ora de smorcià’ le cannéle” (Arriva sempre quando è ora di spegnere le candele). Vale a dire quando la funzione religiosa è terminata e si sta per chiudere la chiesa. A evitare ritardi, comunque, si citava sempre, quasi ammonendo, il proverbio “Chj parte a ttémbu, ‘rriga a ora” (Chi parte per tempo, arriva all’ora voluta).

24 settembre 2017

 

 

 

      

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