Attenta analisi dal nostro osservatore da Castelsantangelo sul Nera

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Quanti problemi ancora da iniziare a risolvere o da portare avanti o da condurre a conclusione… eccovi l’elenco quasi al completo, qualcosa sicuramente sarà sfuggito tanto ampia è la zona colpita dal sisma maledetto.

 

L’elenco

Casette in forte ritardo e si dicono fragili rispetto a quelle consegnate dopo il terremoto del ’97 (da quel terremoto bisogna prendere le cose migliori); viabilità sulla quale si inizia a intervenire; ricostruzione leggera e pesante che non comincia; cimiteri ancora non ricostruiti nelle parti crollate; gran parte della popolazione ancora “ospite” in modo precario da parenti e amici, o in strutture al mare (più di 6.000 persone); è sempre più forte il rischio di spopolamento delle aree interne e terremotate; altri argomenti da affrontare sono le seconde case (bisognerà trovare una soluzione), il turismo, l’occupazione e l’imput affinché nascano nuove attività produttive: si dice che esista un’area franca, ma è inutile così come è stata congeniata dalla delibera commissariale; e ancora… non s’interviene sulle stazioni sciistiche, in particolare su Monte Prata e sullo sci di fondo per il territorio di Castelluccio di Norcia.

 

Labirinto burocratico

Si ripetono, purtroppo le stesse cose dopo 15 mesi, perché tutto e rimasto sostanzialmente uguale dai terremoti che si sono susseguiti dall’Agosto 2016.

Non so se un giorno si distribuiranno ( al momento no, vige lo scaricabarile) le responsabilità dei ritardi tra Comuni, Province, Regioni, gestione Commissariale: sarebbe troppo bello, ma la gente, il popolo, non dimentica che la volontà politica di risolvere i problemi è stata poca e che il dramma, al di là dei soldi, del sisma è ricaduto in gran parte sulle spalle dei cittadini, anche se ci sarà chi ci farà la sua fortuna politica e chi ci avrà guadagnato.

Per il momento si dà tutta la colpa alla burocrazia (in parte è anche vero) e nessun amministratore si può prendere la responsabilità di decidere, alla luce di procedure complicate e di ordinanze complesse: forse abbiamo una cultura rivolta solo all’emergenza e, per di più, in questo labirinto potrebbe muoversi bene la corruzione.

 

Svelti con le Sae! arriva la neve

Nel confermare (come ha affermato più volte il Sindaco di Castelsantangelo sul Nera) che non tutte le aree terremotate sono uguali, complessivamente si sa che sono state ordinate 3.702 casette e ne sono state consegnate 1.100: molte programmate, troppe ancora da consegnare.

L’assessore alla protezione civile, Sciapichetti, ha detto che per realizzare al più  presto le casette, bisogna lavorare giorno e notte. Già… mancano gli operai e alcuni si sono offerti ma è stato detto loro: “Siamo al completo!”

Quello che preoccupa è il futuro immediato: una piccola perturbazione ha già imbiancato Monte Porche di Castelsantangelo sul Nera per cui la priorità assoluta è la rapida consegna delle Sae, le cosiddette Soluzioni Abitative di Emergenza… ma quanto durerà ancora l’emergenza?

Nell’agosto scorso, quando furono distribuite le Casette per il capoluogo di Castelsantangelo sul Nera, il Sindaco, fiducioso, disse: “Vi saranno consegnate il prossimo ottobre!” mentre appariva sui giornali che il cronoprogramma della Regione prevedeva l’assegnazione per il dicembre prossimo. La speranza è che non sia una storia infinita e che non sia fallito il programma della Regione. La Magistratura sta indagando su contributi e casette: una meritoria azione preventiva purché non blocchi l’assegnazione delle Sae.

 

Occorre essere uniti

Camminando tra case, palazzi distrutti e Chiese sventrate, il nostro augurio va a quei giovani, a tutti quelli che amano le nostre terre, si adoprano a valorizzare i prodotti tipici, la pastorizia e, nel contempo, pensiamo ai 248 milioni di euro, stanziati dall’Europa per la ripresa delle attività produttive, che non debbono essere distribuiti a pioggia, ma finalizzati a progetti per la montagna, per i giovani (affinché non se ne vadano), per i territori più martoriati.

Occorre affrontare la situazione uniti in un comprensorio unico tramite un’intesa tra Marche e Umbria, in attesa delle macroregioni: è più utile per tutti.

Giulio Lattanzi

10 novembre 2017

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