“Verso l’alto”, un segno d’arte all’ingresso della Orim

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“Verso l’alto”, ennesima opera, questa volta monumentale, di Silvio Craia e ancora una volta un recupero formidabile che dona alla installazione un forte significato, risultante dalla combinazione di elementi che assurgono a simboli del territorio.

È un monumento che racchiude in sé la somma delle esperienze di una vita d’artista: esperienze osservate, apprese, vissute, interiorizzate e, infine, fuse insieme. “Verso l’alto”  è astrazione, è storia, è concettualità, è futurismo, è spiritualità.

Silvio Craia rappresenta nella sua opera la nostra terra composta da tre elementi fondanti: i cerchi delle botti a significare la tradizione, la campagna; la plastica colorata a significare il nuovo, l’industrializzazione; il grande anello è il lavoro che da sempre contraddistingue e unisce il territorio marchigiano.

Da questo humus svetta verso l’alto, oltre la materia, il movimento che unisce le genti e porta conoscenza e i guardrail divelti bene rappresentano questo concetto.

Per la cronaca il viale dove insiste la Orim era pieno di macchine parcheggiate, la Santa Messa celebrata dal Vescovo Nazzareno Marconi ha visto grande partecipazione, sono stati tessuti elogi a Silvio, alla sua opera e  Mario Monachesi gli ha dedicato una bella poesia poi, come ama dire Silvio “Tutti i santi finiscono in gloria” e le persone si sono accostate alla tavola imbandita per il sempre gradito “Ciauscolo party”.

Infine un “Grazie!” ad Alfredo Mancini che ha saputo mettere un segno d’arte accanto all’ingresso del suo stabilimento.

Fernando Pallocchini

29 aprile 2018       

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