Provocazione? Stupefacenti ed esame per la patente di guida

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Si legge ogni giorno sui quotidiani, si ascolta ogni giorno nei tg televisivi della caccia a trafficanti e spacciatori di stupefacenti. Riflettendo mi pongo una domanda: “Questi soggetti vengono… cacciati perché evadono le tasse o perché farebbero un servizio dannoso alla società?”

 

La domanda provocatoria

Non conosco esattamente la legge cosa stabilisce per gli assuntori di stupefacenti, mi sembra che per uso personale non ci siano obblighi particolari o restrizioni. Quindi un cittadino ha il diritto di farne uso. Allora perché si deve fare la “guerra” a chi soddisfa un bisogno del fruitore con tale “utile” prodotto? Chiaramente questa non vuole essere una difesa di chi produce o spaccia stupefacenti; anzi li considero criminali a tutti gli effetti, per cui carcerarli a vita sarebbe il minimo da fare.

 

E il tabacco?

Tornando al discorso… se è permesso farne uso allora si deve consentirne la produzione e la diffusione… un po’ come si fa per il tabacco: tutti affermano che fa male (personalmente non sono di questo avviso), sicuramente molto meno delle droghe, eppure lo Stato permette la vendita di sigarette e di produzioni simili e le tassa pesantemente. Perché non fare lo stesso con gli stupefacenti? Lo Stato li produca, li commercializzi e ci metta sopra una bella tassa!

 

Arrestiamo i contadini?

Ce la prendiamo con gli spacciatori ma vogliamo cominciare a pensare pure a chi fa uso della droga? È un po’ come se dessimo la caccia ai contadini che producono il grano, quindi farina, quindi pane e zuccheri che provocano l’obesità. Arrestiamo i contadini! C’è chi asserisce che pure la carne fa male ed è cancerogena (personalmente non sono di questo avviso) allora arrestiamo gli allevatori e i macellai che la “spacciano”.

 

Vincere con un artificio

Fare uso di stupefacenti è molto pericoloso, tanto è che leggiamo “morto per overdose”. Sappiamo tutti, grandi e piccoli (sì, anche i piccoli perché, come si dice: “ogghj li fiji nasce ‘mbarati”; tradotto: oggi i figli nascono già svelti), che l’assunzione di droghe può dare problemi importanti quindi, conoscendo il pericolo, dobbiamo prima di tutto prendercela con noi stessi per la nostra condotta di vita, dobbiamo avere più timore dei pericoli, dobbiamo essere meno spavaldi e, soprattutto, dobbiamo affrontare la vita con i soli mezzi che madre natura ci ha fornito. Superare gli ostacoli con i nostri mezzi ci fa sentire piccoli eroi, mentre vincere grazie a un artificio regala una vittoria effimera. La vetta di una montagna va conquistata con fune, scarponi e picozza, non con un elicottero.

 

Il consiglio: andate a visitare…

Fa rabbia vedere giovani belli, forti e sani che si distruggono più per spavalderia che per una “necessità”, magari per fare colpo, per appartenere a un branco “dominante”. Quando staranno male il gruppo li abbandonerà e saranno soli. Un consiglio: “Prima di fare uso di questi prodotti devastanti per il sistema nervoso fate una visita in un reparto di oncologia, o al Santo Stefano, o in un centro di recupero tossicodipendenti”.

 

La patente!

Capisco che l’argomento è difficile da trattare ma se continuiamo a prendercela con chi vende la droga stiamo affrontando il pericolo nella maniera sbagliata. Si sta facendo passare l’idea che chi si droga è una vittima, quindi quasi un eroe, mentre chi spaccia è l’orco. Non è così. Suggerisco al legislatore un ottimo deterrente: agire sulla possibilità di avere o meno la patente di guida. A chiunque farà richiesta di tale documento il periodo di scuola guida dovrà durare almeno quattro o cinque mesi, durante i quali questi soggetti potranno essere sottoposti, più volte e a sorpresa, all’esame del sangue e chi verrà trovato positivo all’uso di stupefacenti dovrà attendere almeno 5 anni prima di poter fare una nuova richiesta, con le medesime regole. Credo che in questo modo si potrebbero risparmiare molte vite, di gente che per overdose muore nelle case, nei parchi e tanti ancora sulle strade, coinvolgendo in questo caso anche persone innocenti.

Giorgio Ranieri

29 dicembre 2018

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