Piantate 20 rose bianche per ricordare 20 piccoli martiri

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Le parole del Sindaco Romano Carancini alla cerimonia di piantumazione di 20 rose bianche in memoria di altrettanti bambini ebrei trucidati nella scuola amburghese di Bullnhuser Damm il 20 aprile del 1945: “La Memoria che si fa tenerezza per i bambini che nella Shoah sono divenuti strumento estremo di negazione della vita. La Memoria che si fa incredulità e amore di fronte alla ostinata e ostentata manifestazione di violenza indifferente verso il mondo dei bambini. La Memoria che si fa rosa bianca, simbolo di luce, vita e consapevolezza per un presente e un futuro che lasciano intravedere ancora i riflessi dei fantasmi del passato. Spero tanto che i nonni, le mamme e i papà nel passare in questi giardini, giorno dopo giorno, trovino il tempo di raccontare ai loro figli il perché di queste rose bianche, mai dimenticando che prima di ogni altra cosa c’è l’umanità, ci sono le persone e soprattutto la vita preziosa e fragile dei bambini”.

Alla cerimonia hanno preso parte attiva, piantando l’ultima rosa del giardino, gli alunni delle classi V delle scuole Anna Frank e De Amicis, che hanno anche letto due poesie, una scritta dagli scolari dell’istituto di Villa Potenza dedicata alla deportata e scrittrice ebrea tedesca, divenuta un simbolo della Shoah per il suo diario, e l’altra opera di una reduce dalla deportazione.

Le rose, che per la prima volta furono interrate nel gennaio del 2007 in occasione del Giorno della memoria su invito della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato, furono estirpate da ignoti e dopo qualche tempo ripiantate, così come oggi, per non dimenticare il martirio e il sacrificio di quei venti bambini e riaffermare la condanna per gli atti vandalici e il valore del ricordo.

 

I nomi dei 20 piccoli martiri

Le venti rose bianche vogliono ricordare il piccolo Sergio de Simone (italiano), Georges André Kohn (francese),  Jacqueline Morgenstern (francese), W. Junglieb (jugslavo), Roman Zeller (polacco), Leika Birbaum (polacca),  Eduard Hornemann (olandese), Marek Steinbaum (polacco), Eduard Reichnbaum (polacco), Bluma Mekler (polacca),  Surcis Goldinger (polacca), Ruchla  Zylbeberg (polacca), Alexander Hornemann (olandese), H. Wasserman (polacca), Lea Klygerman (piolacca), Riwka Herszberg  (polacca), Roman Witonski (polacco), Marek James (polacco), Eleonora Witonski e Mania Altmann (polacca), bambini ebrei provenienti da tutta Europa, trucidati e seviziati nella scuola di Bullenhuser Damm e commemorati con un giardino sorto a loro memoria nella stessa scuola che oggi porta il nome del grande pedagogo polaccio Janusz Korczak, morto ad Auschwitz insieme ai piccoli dell’orfanatrofio che aveva istituito e diretto nel ghetto di Varsavia.

28 gennaio 2019

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